Firmiano, milioni di euro per la bonifica

Inquinata la falda a Frangarto. I carabinieri del Noe hanno chiesto documenti alla Provincia



BOLZANO/FRANGARTO. Proseguono, nel frattempo, gli accertamenti del Noe per quanto attiene la discarica di Castel Firmiano. I carabinieri, come noto, si erano attivati a seguito di diverse segnalazioni. «Su Castel Firmiano - spiega il direttore dell’ufficio provinciale rifiuti Giulio Angelucci - i carabinieri del Noe ci hanno chiesto, di recente, i vari incartamenti, che abbiamo provveduto a consegnare». Nella zona ci sono idrocarburi lasciati dall’ex azienda del gas e altre scorie. «Una prima bonifica - prosegue Angelucci - era stata fatta nel 1992 ma anche negli anni successivi è stato segnalato un inquinamento della falda all’altezza di Frangarto. Ma si tratta, da quanto ci consta, di un inquinamento superificiale. La zona in questione con ogni probabilità sarà sigillata».

L’intervento costerà sicuramente alcuni milioni di euro ma non è ancora stata fatta una stima esatta. Sempre nella zona di Castel Firmiano c’era stato un intervento anche nelle scorse settimane ed a mobilitarsi sono stati anche in quell’occasione i carabinieri del Noe.

«Si è proceduto a mettere in sicurezza e si è fatta una prima pulizia generale», come aveva confermato al nostro giornale il comandante del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Trento, il luogotenente Carlo Bellini. «Si è iniziato con una prima rimozione grossolana del materiale visibile in superficie. Si è messo in sicurezza l'amianto, lo stesso si è fatto per le batterie d'auto eccetera. Su questo fronte le cose ora stanno andando meglio. Bisognerà però bonificare la vecchia discarica. I criteri con cui si stoccavano i rifiuti in passato non corrispondono agli attuali».

A Bolzano i carabinieri del Noe sono saliti a seguito delle segnalazioni e per effettuare le verifiche del caso, sul campo e in municipio. «Per fortuna in questa fase non abbiamo riscontrato inerzie burocratiche. Il Comune ha subito avviato le procedure necessarie per confinare e per mettere in sicurezza. Poi si è dato incarico alla Seab di ripulire. I lavori sono stati eseguiti in maniera soddisfacente». In zona si trovano i cosiddetti rifiuti speciali. Per racimolare qualche euro, si estrae il rame dai cavi e se ne abbandona la camicia esterna; si toglie il piombo dalle batterie e si abbandona il contenitore plastico. Una situazione, comunque, che necessita di tempo per tornare alla norma.

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