Fondi sociali, 136 milioni fino al 2020

Matzneller: «Il nuovo corso? Con condizioni chiare e trasparenti per tutti». Per il passato restano in bilico 42 milioni


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Rialzarsi e ripartire dopo un (mezzo) «flop» e una commissione d’inchiesta non è facile. E questo spiega il monito lanciato ieri dal direttore della ripartizione Europa Albrecht Matzneller che nel presentare il nuovo periodo di programmazione del Fondo sociale (2014-2020) si è soffermato sulle regole: «Servono condizioni chiare, trasparenti e uguali per tutti. E bisogna recuperare il tempo perduto».

D’obbligo un cenno al passato. «I milioni ancora da certificare per il periodo 2007-2013 sono 42. Cercheremo di recuperarne il più possibile, ma è evidente che chi ha sbagliato a presentare le carte non potrà essere accontentato». In sostanza saranno «perdonati» i possibili errori di interpretazione, ma non ci sarà via di scampo per chi ha tentato invece di fare il furbo. «Per il passato - spiega Matzneller - i “conti” saranno chiusi entro settembre 2016». Claudio Spadon dell’autorità di gestione del Fondo sociale europeo ha ammesso «il complesso momento di avvio della programmazione» ed ha sottolineato, tra gli obiettivi, «il miglioramento dei servizi pubblici». Rispetto al passato la cifra complessiva del fondo sociale è scesa (da 160 a 136 milioni) ma Spadon ha sottolineato la necessità di concentrare le energie su alcuni obiettivi mirati.

La ripartizione. Fino al 2020 il Fondo sociale della Provincia potrà contare su una dotazione di 136,6 milioni (50% finanziamento Ue, 35% quota dello Stato e 15% dalla Provincia) per finanziare cinque assi. Il 28% delle risorse (38,3 milioni) è destinato all’occupazione: interventi di accesso al mercato del lavoro per giovani, immigrati, disoccupati di lunga durata e over 45, promozione del lavoro femminile. Il 20% (27,3 milioni) è riservato all’inclusione sociale: inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e miglioramento dell’accesso a servizi di cura. Il 45% (61,4 milioni) è investito in istruzione e formazione: bisogna rafforzare il sistema provinciale, ridurre l’abbandono scolastico, aumentare la formazione superiore tecnica, qualificare gli adulti. Il 3% delle risorse (4 milioni) è destinato a migliorare le prestazioni della Pubblica amministrazione per aumentare la trasparenza e l’accesso ai dati con sistemi operativi omogenei.

I cambiamenti. Tra i cambiamenti principali del Fondo sociale rispetto al passato spiccano la destinazione di almeno il 20 per cento dei fondi a favore dell’inclusione sociale, le pari opportunità come parte integrante di tutte le azioni e la concentrazione dei finanziamenti su un numero limitato di priorità per ottenere i risultati prefissati. D’ora in poi sarà potenziata la collaborazione con enti pubblici e parti sociali nel sostenere l’attuazione dei progetti e nell’uso dei finanziamenti concessi, sia sul piano della documentazione che della chiarezza delle regole.

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