BOLZANO. Trecento firme per bloccare una legge provinciale. Il caso sul passaggio intermedio previsto per i referendum confermativi è scoppiato solo dopo l’approvazione della legge sulla democrazia diretta. La Svp già pensa di metterci mano all’inizio della prossima legislatura. «Bisognerà fare in modo che le cose quadrino per bene», conferma il capogruppo della Svp Oswald Schiefer. Brigitte Foppa (Verdi) difende anche questa parte della legge, che ha elaborato e firmato con i consiglieri Svp Magdalena Amhof e Josef Noggler.

Approvata una legge provinciale, entro tre settimane con 300 firme si può avviare il processo referendario, che poi richiederà 13 mila firme. Perché avete pensato a una soglia così bassa?

«Non puoi pensare di fermare subito una legge con 13 mila firme. È necessario un passaggio intermedio. In ogni caso vengono escluse dai referendum le leggi di bilancio, le leggi fiscali, sugli organi provinciali, su temi sensibili per le minoranze e tutte le leggi approvate con i due terzi di voti in consiglio provinciale. La Svp cerchi il consenso in Consiglio: eviterà i referendum e approverà leggi migliori».

Resta il fatto che 300 firme sono poche. Le si possono raccogliere al bar sotto casa.

«Ma dopo bisognerà girare molti bar per raccogliere 13 mila firme... Urzì dice che chiederà il referendum su tutto. Buon per lui. Le leggi vanno scritte pensando di vivere in una democrazia matura, non perché qualcuno può abusarne con azioni di disturbo. Chi lo fa, verrà giudicato per questo».

Sembra strano che lo sgomento della Svp sulle 300 firme sia esploso solo dopo il voto. Fino all’ultimo la legge è stata modificata in aula con emendamenti della Svp.

«Questo è il punto. Abbiamo depositato la legge in consiglio provinciale nel giugno 2017, la abbiamo presentata in lungo e in largo per la provincia. È un testo di poche pagine, scritto in modo trasparente. La Svp era concentrata su altro, oppure pensava di affossare la legge. Hanno sottovalutato me e Magdalena. Abbiamo saputo costruire alleanze fino a quando la legge non era più fermabile». (fr.g.)

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