BOLZANO.

Fratelli d’Italia si aggrappa all’ultima speranza di riammissione della lista alle elezioni provinciali. Il Consiglio di Stato ha esaminato ieri il ricorso presentato dal partito contro l’esclusione dalle provinciali. Una esclusione sancita prima dalla commissione elettorale centrale e poi dal Tar per un problema di autenticazione delle firme. A sorpresa, la VI sezione del Consiglio di Stato ha deciso ieri di non decidere sul ricorso elaborato dall’avvocato Giuseppe Avolio (in udienza ieri l’avvocato Stefano Ascioni di Roma). Il collegio dei giudici amministrativi ha decretato di affidare il caso alla adunanza plenaria, che si riunirà questa mattina. Avolio sottolinea che si tratta di un rinvio «incoraggiante». Secondo l’avvocato, «è un fatto raro che il Consiglio di Stato decida di trasferire un caso al proprio organismo supremo». Ciò significa, aggiunge il capolista Giorgio Holzmann, che «la giurisprudenza sull’autenticazione delle firme non è così chiara come si è voluto lasciare intendere». La lista di Fratelli d’Italia è stata esclusa perché oltre 200 firme non sono state considerate valide, in quanto autenticate da un giudice di pace che opera a Mezzolombardo. Secondo la commissione elettorale e il Tar, l’autenticatore deve rispettare il requisito della territorialità. La sesta sezione del Consiglio di Stato ieri ha invece sottolineato altri aspetti, accanto alla giurisprudenza. In particolare, si legge nel dispositivo, «la soluzione accolta dalla sentenza impugnata può risultare contrastare, in un’ottica interpretativa costituzionalmente orientata, coi principi informatori del diritto elettorale, improntati a preservare, per quanto possibile, il diritto di elettorato passivo e attivo e la corrispondenza del responso delle urne alla volontà degli elettori». Da qui la decisione di affidare la vertenza alla adunanza plenaria.

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