Fuga Leitner, si dimette il cappellano

Don Bussolino ha lasciato l'incarico in carcere: «Ma non è solo colpa mia»


Susanna Petrone


BOLZANO. A seguito dell'evasione del rapinatore Max Leitner, il carcere di Asti ha «invitato» gentilmente don Giuseppe Bussolino a dimettersi da cappellano dell'istituto penitenziario. Il sacerdote, dunque, ha lasciato il suo posto. E' indagato per procurata evasione. «Il carcere si è messo in contatto con la Curia di Asti - spiega don Giuseppe Bussolino -. Hanno chiesto le mie dimissioni, che sono dunque arrivate. Ma non mi dispiace. Va bene così».

Il sacerdote sembra essere tranquillo, pur rischiando dai sei mesi ai cinque anni di carcere per procurata evasione. Il noto rapinatore di Elvas, infatti, era stato affidato all'oramai ex cappellano del carcere piemontese. Gli inquirenti si chiedono ancora adesso, come mai il sacerdote non abbia dato l'allarme prima. Don Giuseppe Bussolino ha atteso due giorni prima di dire alla polizia penitenziaria di avere accompagnato Max Leitner a Naz Sciaves, pur sapendo che era vietato al detenuto lasciare Asti.

Per questo motivo, alla fine, la direzione del carcere ha deciso di far intervenire la Curia, affinché il sacerdote si dimettesse: «E' un forte segnale quello che vogliono lanciare - prosegue don Giuseppe Bussolino -. Ma ho scritto una lettera che ora è in mano al mio avvocato. Decideremo se farla pubblicare o meno. Cosa contiene? La mia presa di posizione l'intera vicenda». L'ex cappellano del carcere di Asti ha deciso di passare all'attacco: «Parliamoci chiaro: non sono l'unico responsabile di tutta questa storia - sbotta don Giuseppe Bussolino - Non puoi reintegrare nella società un detenuto, che risulta essere pericoloso. E soprattutto: perché mi è stato affidato?

Come facevo io a sapere che Leitner poteva fuggire da un momento all'altro? Per questo motivo ho deciso di scrivere una lettera che verrà inoltre consegnata alle forze dell'ordine. Sono stato già sentito diverse volte dalla polizia penitenziaria di Asti, dai carabinieri altoatesini. Ma nessuno sembra prendere in considerazione che non sono stato io a concedere così tanti permessi al rapinatore altoatesino».

La posizione del sacerdote non è delle migliori: don Giuseppe Bussolino, infatti, è stato ripreso dalle telecamere di un istituto bancario mentre cambiava dei dollari in euro. Secondo gli inquirenti il denaro è stato poi consegnato a Max Leitner. Non solo: il giorno del rientro del rapinatore, il cappellano aveva solo detto di non averlo visto rientrare. Poi, dopo essere stato sottoposto ad un lungo interrogatorio, è crollato e ha dapprima ammesso di averlo portato in Trentino, poi in Alto Adige.

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