Furti alla Metro di Bolzano, l'ex direttore rimborsa 100 mila euro

Corrado Valente ammette di aver rubato merce per 270 mila euro e patteggia 1 anno e 8 mesi


Susanna Petrone


BOLZANO. Ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione Corrado Valente, l'ex direttore di filiale della Metro. Il manager ha risarcito l'azienda con 100 mila euro, dopo essere stato arrestato un anno fa con l'accusa di avere rubato merce per 267 mila euro in cinque anni.
Ha ammesso le proprie responsabilità davanti al procuratore capo Guido Rispoli, poi ha risarcito per 100 mila euro l'azienda per la quale ha lavorato come direttore di filiale. Infine ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione per il furto di merce della Metro.
Corrado Valente era stato arrestato un anno fa dai carabinieri. Dopo una perquisizione domiciliare le forze dell'ordine avevano trovato diversi televisori. Di fronte al magistrato il 45enne di Pineta di Laives ha ammesso che la merce proveniva dalla Metro. Oltre a Valente erano finite sotto inchiesta anche la convivente e la figliastra del manager, indagate per favoreggiamento. Secondo i carabinieri, infatti, le due donne avrebbero provveduto a nascondere le fatture che Valente si faceva regolarmente emettere a Bolzano, ma che poi non venivano saldate da nessuno perché invece di consegnare la merce, il dirigente la teneva in casa per poi rivenderla e intascarsi i soldi.
La complessa indagine era stata portata a termine un anno fa dal nucleo investigativo del comando provinciale di Bolzano, coordinato dal tenente colonnello Giacomo Barone e dal capitano Davide Perasso. Um'emorragia durata quasi cinque anni secondo gli inquirenti: dall'agosto del 2005 al maggio del 2009. Secondo gli inquirenti Valente avrebbe ritirato materiale elettronico all'ingrosso alla Metro di via Pacinotti, senza farlo arrivare al Maxi C+C (ramo della galassia Metro) di Trento. Sfruttando la posizione di fiducia, il 45enne avrebbe sottratto in questo modo materiale per un totale di quasi 270 mila euro. Sempre secondo l'accusa, Valente avrebbe infine piazzato gran parte della merce sottratta ad amici e conoscenti nel quartiere Europa Novacella a Bolzano, dove fino all'anno scorso gestiva un bar.
La denuncia era scattata proprio da parte dei vertici della Metro che avevano notato un buco nei conti dove finisce la liquidità delle numerose attività legate alla Metro, che in Alto Adige ha sedi anche a Brunico, Merano e Lana. Nelle casse dell'azienda milanese, come è ovvio, circolano cifre importanti, dove ammanchi di poche decine di migliaia di euro possono per qualche tempo passare inosservati.
Forse Valente ha sfruttato proprio questa falla del sistema e la sua posizione fiduciaria. I sospetti erano ricaduti inoltre quasi subito sul direttore. Grazie ai filmati delle telecamere, i responsabili della Metro di Bolzano avevano visto il manager prelevare quattro televisori. E fin qui nulla di strano. L'altoatesino infatti si comportava come tutti gli altri clienti: arrivava, prelevava la merce e si faceva dare la fattura che poi avrebbe dovuto saldare presso il Maxi C+C di Trento. Solo che dall'indagine era emerso che quei quattro televisori non erano mai arrivati in Trentino. Secondo gli investigatori Valente avrebbe occultato in cinque anni qualcosa come 575 fatture, che ritirava ma non consegnava a chi avrebbe poi dovuto saldare il conto. Solo nel 2009 su 430 mila euro di merce prelevata in via Pacinotti, ne avrebbe poi effettivamente consegnata a Trento per 320 mila euro.

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