Giunta Kompatscher eletta al cardiopalma

Alla prima votazione manca la maggioranza, «errore» di Widmann Poi il via libera con voti Svp-Pd: competenze forti per trattare con Roma


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Elezione con il brivido per la giunta Kompatscher ieri pomeriggio in consiglio provinciale. Alla prima votazione non c’è stata la maggioranza: solo 17 voti sui 18 necessari. «Errore tecnico», è stato spiegato. Nella votazione palese con scheda elettronica non sono riusciti a votare sia l’assessore in pectore Arnold Schuler che Thomas Widmann, entrambi Svp. Problemi di scheda, hanno spiegato entrambi. Schuler esente da sospetti mentre su Widmann, assessore mancato, le opposizioni lanciano frecciate. E anche qualche collega Svp, a dire il vero: «Avrà inserito l’Alto Adige Pass». L’interessato nega con forza: «Non riuscivo a votare, ho gridato “stop”, ma non mi hanno sentito». Opposizioni in subbuglio, riunione dei capigruppo con la presidente Martha Stocker e decisione di ripetere la votazione. Sono arrivati 19 voti favorevoli di Svp e Pd, mentre Elena Artioli (Team A) ha votato no, come annunciato (la scorsa settimana aveva votato a favore del presidente Arno Kompatscher). 16 no di tutte le opposizioni. Alle 17.30 di ieri pomeriggio, dopo una giornata di interventi, è stata eletta così la nuova giunta provinciale e i sette assessori si sono alzati dai banchi occupati finora, per sedersi accanto a Kompatscher.

La nuova giunta. Questa la composizione con le competenze. Kompatscher seguirà il dipartimento «Economia, finanza, innovazione e relazioni esterne». Christian Tommasini (Pd), sarà il vicepresidente vicario con il dipartimento «Scuola, formazione professionale e cultura italiana, edilizia e cooperative, opere pubbliche». Richard Theiner sarà il secondo vice presidente con dipartimento «Ambiente ed energia». Ad Arnold Schuler «Agricoltura e foreste, protezione civile e Comuni», a Martha Stocker il «Welfare» (con sanità, politiche sociali e lavoro), a Philipp Achammer «Istruzione e cultura tedesca, integrazione», a Florian Mussner «Istruzione e cultura ladina, musei e beni culturali, patrimonio, manutenzione, servizio strade e mobilità», a Waltraud Deeg «Famiglia e organizzazione dell’amministrazione».

Cinque assessori nuovi su otto: Kompatscher, Schuler, Stocker (già assessore regionale), Achammer e Deeg.

La prima votazione fallita è stata talmente surreale (un conto sono i franchi tiratori, altro conto è provocare il cardiopalma alla maggioranza con il voto palese), che nella Svp hanno deciso di prenderla ridendo. «Cose da pazzi», ha salutato tutti sorridendo l’Obmann Richard Theiner. Widmann assicura: «Nemmeno volendo, sarei riuscito a fare una scena così».

Kompatscher ha esibito la serenità di un monaco. «È stato sicuramente un problema tecnico». Se sono tornati i tempi degli «scherzetti» Svp lo si saprà proseguendo. Oggi si torna in aula per l’elezione del nuovo presidente del consiglio provinciale. Al posto di Martha Stocker, incompatibile con il ruolo di assessore, la Svp presenterà Widmann (che a sua volta deve fare i conti con qualche mal di pancia tra colleghi) e andranno eletti anche due segretari questori al posto di Theiner e Schuler. L’opposizione dovrebbe presentare la controcandidatura di Eva Klotz e ieri qualcuno accarezzava anche l’idea di provare a lanciare Dieter Steger (Svp).

La squadra. Brividi a parte, l’aula ha raccontato in modo perfetto a Kompatscher quanto è multiforme questa provincia. Il secessionista Bernhard Zimmerhofer (Stf) ha regalato a Kompatscher un kilt scozzese per ricordargli che catalani e scozzesi si avviano a votare per l’indipendenza. «Loro sì, perché noi no? Abbiamo bisogno di combattenti». Dall’altra parte dell’aula il sudtirolese Paul Köllensperger (Movimento 5 Stelle), ha voluto pronunciare il proprio discorso in italiano, «perché il gruppo italiano è sottorappresentato», come gesto di attenzione.

Presentando ogni assessore, Kompatscher ha sottolineato il filo logico che lo ha portato ad assegnare ogni singola competenza, «per avere un disegno coerente». Il suo assessorato «pesante» è necessario, «per gestire le trattative con Roma». Ha ribadito che Tommasini sarà il primo vicepresidente vicario appartenente al gruppo italiano, «visto che in giunta c’è solo un esponente italiano», ma si riserva il diritto di delegare il vicepresidente Theiner o altri assessori a sostituirlo, «se necessario».

Gli impegni. «Economia, lavoro, formazione», ricorda Kompatscher, saranno i pilastri del lavoro della giunta, insieme alla riorganizzazione dell’amministrazione provinciale, che sarà seguita dall’assessore Deeg e dal direttore generale, che verrà selezionato con concorso. La maggior parte dell’opposizione ha ribadito una apertura di credito condizionata. «Programma condivisibile al 90%», è la sintesi delle minoranze, «anche perché generico: la vera sfida è la sua realizzazione».

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