Gli «Amici del treno» fermano i bulli 

Sulla linea Bolzano-Merano, un pool di educatori veglia sulla tranquillità degli studenti pendolari 



BOLZANO. Capita, più spesso di quando vorremmo, di leggere di episodi decisamente antipatici, per usare un eufemismo, di cosa accade sui treni passeggeri. Ben vengano dunque iniziative come quella di «Trainfriends», organizzata dalla Scuola Alberghiera italiana “Cesare Ritz” e a cui aderisce da quest´anno anche la scuola tedesca “Savoy”, entrambe di Merano, L´iniziativa ovviamente è in collaborazione con Trenitalia, Sad e Polfer di Bolzano e Merano. Le direttrici delle due scuole Maria Pascarella della Ritz e Beatrix Kerschbaumer del Savoy sono concordi: «La scuola non ha i mezzi e non contempla tra i suoi compiti sostituirsi completamente alla famiglia e alla società nell’educazione dei giovani, soprattutto al di fuori delle mura scolastiche». Ma con questo progetto di prevenzione, continuano concordi le dirigenti, «vogliamo che i nostri studenti possano viaggiare serenamente, si comportino educatamente in presenza degli altri passeggeri e soprattutto che diventino buoni cittadini prima ancora che bravi studenti». Nasce così quattro anni fa il progetto “Amici del Treno” da un’idea dell’educatore Pierluigi Rizzato della Ritz che lo coordina insieme alla dottoressa Silvana Martuscelli. La scuola prende in prestito professionisti dal mondo dello sport ed ex campioni, al secolo Stefano Rossetti (già allenatore della Stella Azzurra), il rugbysta Manuel Dallan (ex nazionale e più volte campione d’Italia), il pugile Hartmann Straggeneg, che viaggiano, alcune volte a settimana sulla linea Bolzano-Merano, insieme agli studenti nelle ore di punta. Sono gli «Amici del treno», che vantano ovviamente anche esperienze sociali ed educative, non sono solo un valido deterrente a fenomeni di bullismo o ad altri comportamenti disadattativi, ma parlano e stabiliscono una relazione con i giovani studenti, facilitati dal ruolo di operatore informale, ascoltano i loro problemi di adolescenti, cercando di dare loro sostegno, li invitano a praticare sport e, quando necessario, sono un tramite tra studente e scuola. Gli operatori collaborano con la scuola anche con interventi nelle classi per i casi più difficili, per mediazioni familiari, ma l´azione educativa si svolge talvolta anche lungo la strada tra stazione e scuola o nel cortile della medesima. Gli «Amici del Treno» diventano dunque non solo un esempio positivo per i giovani ma, godono di una posizione di osservatorio privilegiato sulle difficoltà dei giovani e agiscono in quei “non luoghi” dove spesso le istituzioni (scuola, associazioni e altri enti istituzionali) non sono accettate o percepite come possibile aiuto da parte dei giovani. In carrozza, si parte.















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