Gli animalisti: i cacciatori fermino quella barbarie

Claudio Calissoni contro la gara di Dobbiaco che ha in palio caprioli e camosci Come la Lav anche il presidente del Crab auspica l’intervento di Durnwalder


di Ezio Danieli


DOBBIACO. «È il secondo, brutto film dell'orrore». Sono parole pesanti nei confronti della gara di tiro organizzata dai cacciatori di Dobbiaco che mette in palio, fra gli altri premi, anche cinque esemplari di camosci e quattro di caprioli, compresi dei capi di femmina. «Dopo quello di Tesimo, questo è un altro caso che fa riflettere, soprattutto perchè a proporlo sono gli stessi cacciatori». Va giù duro Claudio Calissoni, presidente del Centro di recupero avifauna di Bolzano, che si occupa appunto dei recupero della fauna selvatica. Calissoni opera, spesso, a stretto contatto con i cacciatori. «Con molti di loro – aggiunge – ho rapporti di stretta collaborazione e posso garantire, per la mia attività, che questi cacciatori conservano la loro filosofia nei confronti della selvaggina». Ma intanto a Dobbiaco viene organizzata, dall'1 giugno, una gara di tiro al locale poligono. E in palio ci sono sia caprioli che camosci. Compresi dei capi di femmina. «È una cosa inconcepibile - continua Calissoni - perché mette in discussione l'orgoglio e la tradizione degli stessi cacciatori altoatesini. Hanno, nella maggior parte dei casi, una filosofia precisa alla quale, tra l'altro, sono molto attaccati. È una perdita di valori. E purtroppo non è la prima volta che ciò accade: penso al caso che s'è verificato di recente a Tesimo». A parere di Calissoni il continuo ricorso a questo genere di gare con premi costituiti anche da animali «non è certo un buon segno. Bisogna intervenire, subito, per evitare che queste iniziative si ripetano. Credo che in provincia di Bolzano dovrebbe essere il presidente dell'associazione cacciatori a dover intervenire per richiamare i suoi iscritti ad una difesa concreta della dignità della categoria. Se questo intervento non ci sarà, è probabile che di casi quello di Dobbiaco se ne verifichino degli altri». Intanto, contro la gara, s'è schierata la Lav regionale. Oltre alle pesanti critiche nei confronti degli organizzatori, anche la Lav sollecita un deciso intervento dei presidenti Dellai e Durnwalder perché simili iniziative non si ripetano . «Ma prima – dice ancora Calissoni -– dovrebbero essere soprattutto i cacciatori di buon senso a prendere posizione per contestare l'iniziativa e per dire basta agli animali come premi. Soprattutto i cacciatori altoatesini, che hanno dimostrato di avere buon senso, devono schierarsi senza esitazioni". Poi, sulla base di questo parere (si spera) contrario, anche i politici non si potranno esimere dal bocciare, con decisione, questo tipo di gare di tiro».

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