INTERVISTATA IN TV

Gnecchi tra le Iene: «Esperienza allucinante»



BOLZANO. Le Iene fanno le iene, anche quelle del popolare programma televisivo targato Mediaset. Finirci nel mirino pare proprio non sia piacevole. Lo avevano già sperimentato in passato l'onorevole Brugger ed il senatore Peterlini. Questa volta la «disavventura» è capitata all'onorevole Luisa Gnecchi, parlamentare bolzanina del Partito democratico.

Qualcuno l'altra sera, verso mezzanotte, può essere sobbalzato davanti alla tv nel sentirla definire Benjamin Netanyahu (primo ministro israeliano) capo del governo iraniano con alcune difficoltà anche a collocare con precisione temporale il periodo di potere di Mao nella Cina comunista.

«Su quest'ultima risposta qualcuno forse ha capito male perchè io ho ricordato che Mao è vissuto a cavallo di due secoli ed il riferimento era al paragone con Gramsci, morto giovane. Su Netanyahu è vero che mi sono sbagliata ma è anche vero che mi sono subito corretta e che la correzione non è stata messa in onda. Così come non sono state messe in onda tutte le altre risposte fornite, perchè le domande a raffica sono state almeno 30 o 40». Le iene fanno le iene. Fa parte dello spettacolo. Per chi si trova improvvisamente nel «frullatore» l'esperienza è traumatica.

«E' una cosa allucinante - racconta l'onorevole Gnecchi - davanti a Montecitorio ci sono sempre tre o quattro troupe televisive. E' antipatico essere disponibili e cordiali con gli uni e non rispondere agli altri. Ma bisognerebbe essere capaci anche di essere scortesi, qualche volte. Tutti parlamentari conoscono i ragazzi delle iene. Professionalmente parlando hanno un comportamento molto violento, in sostanza basta dimostrare un pizzico di disponibilità e sei nelle loro mani, tra mille domande trabocchetto. Ho visto una collega rispondere che la sinagoga è il luogo di culto degli islamici.
. Comunque devo puntualizzare una cosa: personalmente mi sarebbe seccato molto di più essere colta in errore nel rispondere su domande riguardanti la riforma delle pensioni e la riforma del lavoro». (ma.be.)













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