Gostner: «Aeroporto, siamo pronti a investire» 

Il presidente di Abd Holding: «Siamo imprenditori solidi con un’idea precisa che rilancerà lo scalo». Una compagnia locale con voli per Roma e verso un Hub


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Non corriamo per sport» dice Josef Gostner. E intanto sfoglia i giornali. Sorride: «Qualcuno non ci credeva che ce la facessimo...». Perché, in verità, la sorpresa c'è stata: lui, il patron di Fri-el, Haselsteiner il magnate di Strabag e Benko con la sua Signa, non tre qualunque, per la corsa a prendersi l'aeroporto. Nell'ultimo giorno utile, quasi all'ultimo minuto è arrivata la Abd Holding a consegnare la busta per il bando: lunedì 14 gennaio alle 12.15. Secondo indiscrezioni, nei corridoi della Provincia, sarebbe, questa, l'unica offerta pervenuta. Gostner non lo dice, ma l’idea è quella di fondare una compagnia locale, con aerei propri (quindi indipendente da compagnie di noleggio) da 70-80 posti, in grado di coprire una rotta nazionale (andata e ritorno da Roma, tutti i giorni), e una internazionale verso un Hub europeo. Pochi voli al giorno ma a “carico pieno”. Intanto la Abd holding incassa l’appoggio di tutto il mondo dell'economia. Quasi un sospiro di sollievo. A Bressanone, al suo ricevimento, Assoimprenditori lo aveva detto chiaro: «Sosterremo ogni sforzo dei privati per rilanciare lo scalo. È strategico». E ieri è giunto anche l'endorsement della Camera di Commercio: «Siamo lieti che sia giunta una proposta di acquisto. Un aeroporto funzionante - ha scritto il suo presidente Michl Ebner - è un fattore di successo molto importante per lo sviluppo della nostra economia e andrebbe a tutto vantaggio della popolazione e delle imprese». E il segretario generale Aberer: «Con un aeroporto funzionante faremmo un grande passo avanti in termini di raggiungibilità e in questo modo diventeremmo una localizzazione economica molto più attraente». Insomma, anche se Laives affila le armi, (e Bianchi preannuncia: «Continueremo la battaglia contro l'ampliamento dell'aeroporto») chi sta sul mercato mostra di volerlo fare meglio, magari volando. Per questo Josef Gostner insiste di non essersi mosso “per sport”. «Crediamo tutti nel possibile sviluppo dello scalo».

A tal punto da mettere un bel po' di denaro...

Penso che la garanzia che ci stiamo muovendo con criterio sia anche che non siamo tre persone qualsiasi. Abbiamo alle spalle aziende, sappiamo cosa significa mobilità e tutto il resto.

Uno degli argomenti sempre usati da Assoimprenditori per indurre la Provincia a investire proprio nei trasporti è che l'Alto Adige è sempre meno raggiungibile. Concorda?

Mi fa piacere che le imprese ci sostengano. E hanno ragione: la raggiungibilità è essenziale per sviluppare un territorio.

Anche un aeroporto?

Soprattutto. Ci sono mercati che lo aspettano. E turisti. E poi, in giro, sentivo voci anche di chi voleva addirittura cancellarlo questo scalo.

A chi si riferisce?

Lo sa anche lei.

I Verdi?

Voglio stare sul generico. Ma c'è chi ha chiesto, in consiglio, anche di far andare via chiunque altro voli nel nostro aeroporto: dai carabinieri, alla Finanza, all'esercito, all'aeronautica. Ci mancava solo che dicesse: via anche l'aviazione civile.

Nel piano industriale Enac è previsto, ed è stato inserito nel bando d'acquisto, un allungamento della pista...

Di questo e del contenuto della nostra proposta vorrei non parlarne. Non spetta a noi. C'è una commissione che la esaminerà. Ci fidiamo.

Che tempi ci saranno ora per capire l'esito della gara?

Chiusa la parte che riguarda le domande so che l'apertura delle buste dovrebbe avvenire intorno al 26 febbraio.

Si dice che siate stati gli unici a depositare una proposta d'acquisto.

Questo non posso saperlo. Ma anche se non fosse siamo convinti che il nostro sia un piano sostenibile e che possa consentire a San Giacomo di tornare ad essere uno scalo utile all'economia e alla popolazione.

La Provincia ha valutato 3,2 milioni il costo dell'infrastruttura. Avete offerto di più?

Lo scoprirete a febbraio.















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