Grande freddo: ondata di influenza

Il 50% dei bambini a casa con la febbre. È allarme per i senzatetto



BOLZANO. Che alle nostre latitudini d'inverno faccia freddo non fa notizia. Ma le temperature previste per questo weekend e già preannunciate nella giornata di ieri creano alcune emergenze di cui è il caso di tenere conto. In montagna sono previsti meno 22 gradi in Val Venosta e Valle Aurina, ma su tutte le piste da sci la temperatura non sarà più alta di 13-14 gradi sotto lo zero. Dunque muscoli caldi e abbigliamento adeguato. La vera emergenza sarà in città, dove i senzatetto sono davvero a rischio e dove l'influenza appena arrivata ha svuotato le scuole. Partiamo dal meteo, dunque. Nei prossimi tre-quattro giorni non sono previste precipitazioni, mentre il termometro scenderà a livelli record, anche al di sotto di meno 20 gradi. Particolarmente fredde le notti fra sabato e domenica e domenica e lunedì, anche perché il vento gelido in arrivo renderà ancor più bassa la temperatura percepita. Dunque attenti a lastre ghiaccate sulle piste da sci e alle soste all'aperto in caso di passeggiate in montagna: la raccomandazione è abbigliamento adeguato e percorsi conosciuti, niente imprudenze. Il freddo, a Bolzano, arriverà fino a 7-8 gradi sottozero, con un disagio supplementare per chi ha scelto di vivere senza dimora. E questa è una vera emergenza, che l'associazione Volontarius (sede in Via Renon numero 1) ha deciso di affrontare coinvolgendo la città: «Abbiamo attivato un pronto intervento sociale 24 ore su 24, con un numero telefonico (0471 402338) al quale tutti i cittadini possono rivolgersi - ci spiega il direttore di Volontarius Claude Rotelli -. Chiediamo a tutti di segnalarci i casi di persone che rifiutano l'ospitalità nei tradizionali centri di assistenza ed eventualmente di contribuire donandoci coperte e sacchi a pelo per fronteggiare questa emergenza». Che scatta quando? «Noi siamo pronti già a novembre, ma questa legata al grande freddo ci porta ad un' allerta particolare: la nostra associazione ha 70 dipendenti e 100 volontari, mentre l'unità di crisi è formata da dieci addetti. Aiutiamo le persone che accettano di entrare in una struttura e soprattutto quelle che non accettano: li convinciamo almeno a non rischiare la vita, fornendoli dell'attrezzatura necessaria per dormire all'aperto». Quante sono? «Quelle che già conosciamo e che sono più a rischio sono una decina, ma possono arrivare a trenta. E i centri d'accoglienza si sono attrezzati per aggiungerne appunto trenta. Poi c'è la San Vincenzo che gira con il camper per fornire pasti caldi». Altra emergenza negli ambulatori pediatrici. Il dottor Massimo Perini però non teme il freddo. «L'emergenza di questi giorni è solo quella legata alla classica influenza che arriva ogni anno e che è arrivata proprio adesso. È una forma abbastanza forte, dà febbre molto alta e dura una settimana, non 3-4 giorni. Non servono antibiotici, bastano tachipirina ed eventuali antinfiammatori. Soprattuto, serve pazienza. Gli ambulatori sono affollati e gli asili sono vuoti: quest'influenza ha colpito 5 bambini su 10». Casi di polmonite? «Nella media. Nessun allarme particolare. Il discorso del freddo intenso riguarda invece più gli anziani dei bambini, perché sono meno protetti da un abbigliamento adeguato».













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