Grandi predatori, la Consulta dice sì 

La sentenza. La Corte Costituzionale ha dichiarato legittime le leggi di Bolzano e Trento con poteri di uccisione «in assenza di altre soluzioni» Prosegue in Trentino la caccia a M49, ripreso ieri mattina da una fototrappola in una riserva di caccia nel territorio di Pergine



Bolzano. L’orso M49 è vivo e ha trovato riparo, ironia della sorte, in una riserva di cacciatori. M49 l’orso protagonista in Trentino della clamorosa evasione dal recinto elettrificato del Casteller, ieri mattina alle 9.30 ha azionato una fototrappola che si trova fra Castagnè e Susà in località Larghe, nel Perginese.

E proprio ieri è arrivata una novità clamorosa dalla Corte Costituzionale, che ha cambiato le regole del gioco dal punto di vista giuridico.

Sono legittime le leggi provinciali di Trento e Bolzano sulla cattura ed eventuale uccisione di orsi e lupi: lo ha deciso la Corte Costituzionale, che ha esaminato in camera di consiglio i due ricorsi del Presidente del Consiglio verso le due Province autonome. In attesa del deposito della sentenza, l'ufficio stampa fa sapere che la Consulta ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale, giudicando che «la disciplina provinciale contestata rientri nell'ambito delle competenze legislative statutariamente affidate alle due Province autonome». Il via libera alle due leggi gemelle, contestate dal ministro dell’ambiente Sergio Costa, è arrivato a sorpresa.

«Sono pertanto legittime», informa la Consulta, «le leggi provinciali di Trento (n. 9/2018) e Bolzano (n. 11/2018) che autorizzano il presidente della Provincia ad adottare provvedimenti riguardanti il prelievo, la cattura e l'eventuale uccisione degli orsi e dei lupi, quando ricorrano le condizioni previste dalla normativa di derivazione europea in materia di conservazione degli habitat naturali. Questo potere è diretto a prevenire danni gravi alle colture, all'allevamento e a garantire la sicurezza pubblica, quando non esista altra soluzione valida, ed è subordinato al parere preventivo dell'Ispra». Come si nota, resta il paletto del parere dell’Ispra. Entusiaste le reazioni della politica locale. «È una importante conferma delle competenze della nostra autonomia in tema di tutela dell'alpicoltura tradizionale», dichiara il presidente Arno Kompatscher. La Corte Costituzionale, aggiunge l’assessore Arnold Schuler, «ha sancito che la tutela dell'agricoltura di montagna è importante almeno tanto quanto lo è la tutela dell'ambiente». Soddisfatti anche i parlamentari della Svp. Ma l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) avverte: «Se qualcuno pensa che la sentenza sia una licenza di uccidere, si sbaglia di grosso. La Corte Costituzionale ha ribadito l'esistenza di procedure di legge e la necessità di seguire tali procedure. In particolare la Consulta sottolinea il dovere costituzionale di applicare in via obbligatoria e preventiva i metodi ecologici. Continueremo a denunciare in ogni sede le situazioni di illegalità».













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