Grazia ai terroristi: altolà del governo

In consiglio provinciale la Svp vota la richiesta al presidente Mattarella. Bressa gelido: «Napolitano ha già detto no»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Per la Svp resta difficile resistere al richiamo della foresta. Così, il suo primo atto consiliare, dopo aver plaudito all'elezione di Mattarella è stato chiedere subito a Mattarella la grazia per i terroristi (attivisti per almeno una parte del mondo di lingua tedesca). 27 sì alla mozione di Südtirol Freiheit, i nipotini di Eva Klotz: tutta la Svp, i promotori e i Freiheitlichen. Sei no: Urzì, i due Pd e i tre Verdi. Astenuto il 5Stelle. Dichiaratasi "non votante" Elena Artioli. Stretto nella morsa tra una posizione storicamente aderente al ritorno a casa dei “bravi ragazzi della Valle Aurina” e le responsabilità di governo e di coalizione, Kompatscher si è schermito: "Non condividiamo il momento... Forse non era il caso di sollecitare subito il presidente su questi temi". Ma il sì era inevitabile, nell'ottica del partito di raccolta. Che è già gravemente ustionato nel suo elettorato più conservatore, per prestare anche il suo fianco identitario alla destra di lotta e di valle. A Roma Gianclaudio Bressa è duro: «Non posso dire di non capire la Volkspartei ma io sto col presidente. E mi pare che Napolitano abbia già detto quello che pensa. Il suo no neppure ci penso a discuterlo». E adesso Mattarella? «Il Capo dello Stato è il dominus assoluto nel campo della grazia da concedere ai condannati. Ditemi voi se è il caso che io mi metta a tirarlo per la giacca. La Svp dica quello che vuole, il presidente dirà quello che vuole lui». Il no di Napolitano, dunque, sarà il no di Mattarella, questo dice Bressa tra le righe e anche fuori. Il no del Pd, in aula, era stato invece comunicato, poco prima del voto, da Tommasini a Kompatscher: so che il vostro è un rito - gli ha detto in sostanza il vicepresidente - e vi capiamo. Ma non possiamo seguirvi.

«Il presidente è stato corretto nello spiegare le sue ragioni - dice Tommasini - e sempre la Svp si è schierata in consiglio sulle mozioni di bandiera predisposte dalle opposizioni tedesche. Le fanno per mettere in difficoltà la Volkspartei. In ogni caso la grazia resta un tema molto presente nel partito pur se questo non sarà il modo di risolvere il problema. Anche dal punto di vista della Svp». Pure Bizzo ha votato no. Dice: «Da vicepresidente del consiglio non posso commentare. Dico solo che Kompatscher ha fatto quello che ha sempre fatto Durnwalder...».

Nessun segno di discontinuità, dunque. In questa apparente inevitabilità dei ricorsi storici si è inserito Urzì: «Il consiglio eleva ufficialmente gli stragisti e terroristi a semplici attivisti e ne chiede, senza troppi complimenti la grazia al nuovo presidente. La Svp - aggiunge il leader di Alto Adige nel cuore - comincia ad andare all'incasso del voto così manifestamente concesso a Mattarella». Ma Urzi va oltre: «Dal Pd mi aspettavo il no ma anche qualche parola per giustificarlo. Invece silenzio...».

Silenzio anche da Kompatscher alla domanda, fattagli da Urzì stesso, di sapere quali fossero le persone per cui si perorava la grazia presidenziale e per quali reati fossero stati condannati. «Tutta gente- aggiunge- che non ha mai chiesto perdono...». Insistendo su questo elemento ha motivato il suo no anche Hans Heiss: «Non c'è stata ammissione di colpa - ha detto il consigliere verde- anche se è stata la politica di oppressione dello Stato centrale, allora, a scatenare la violenza. Mai giustificabile, comunque». Di "mistificazione" a proposito del termine attivisti, ha parlato invece Brigitte Foppa: «I promotori della mozione - ha detto l'esponente verde- dimenticano che c'è stato largo uso di bombe, armi e violenza. Quello non è attivismo...». Raggianti i Südtirol Freiheit. Anche per la presenza tra il pubblico di Sepp Mitterdorfer. Sven Knoll ne ha ricordato le torture subite (citate anche da Kompatscher) e ha detto che "questo capitolo va chiuso. Non è possibile che tante persone possano tornare nella loro Heimat solo da morte". Emozioni patriottiche sollecitate anche da Ulli Mair dei Freiheitlichen. «I nostri non facevano violenza gratuita come la Raf. La grazia sarebbe un atto di umanità». Con o senza pentimento. «Ha preso il Nobel anche Arafat» ha aggiunto Pius Leitner. E Pöder( Bürger Union) : «Che Guevara e Collins erano attivisti o terroristi?». Köllensperger dei pentastellati ha insistito sulle ragioni umanitarie che potrebbero indurre a chiedere la grazia ma ha anche aderito alla richiesta di Kompatscher di chiedere prima un confronto a Mattarella. Resta il segnale politico: la Svp, anche la Svp di Kompatscher non esce dal suo recinto identitario quando viene sollecitata dalle destre sui temi sensibili. Era accaduto anche poche settimane fa in occasione della mozione sul ridimensionamento dei poteri del commissario del governo negli ambiti del bilinguismo. Allora il Pd si astenne.













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