Grinzato: «È difficile intercettare gli stagionali»
Bolzano. Una donna giovane, sola, divisa tra la vita nel paese d’origine e un lavoro nei campi altoatesini, a raccogliere mele. Come la donna indiziata del delitto di Lana ce ne sono tante. Quale...
Bolzano. Una donna giovane, sola, divisa tra la vita nel paese d’origine e un lavoro nei campi altoatesini, a raccogliere mele. Come la donna indiziata del delitto di Lana ce ne sono tante. Quale sponda può offrire loro un sindacato?
A rispondere è Silvia Grinzato, segretaria provinciale Flai/Cgil. «Nel settore agricolo la sindacalizzazione è scarsa – spiega –. La ragione principale risiede nella brevità del soggiorno in Italia dei lavoratori. Il sindacato riesce a intercettarli solo attraverso azioni informative, per esempio attraverso volantinaggi periodici, oppure perché tra gli stessi lavoratori si attiva il passaparola, o in situazioni vertenziali, per esempio quando non sia corrisposta la paga».
Molti sono lavoratori ricorrenti, che dopo qualche anno iniziano a comprendere il funzionamento del Sistema sanitario. «Ma va tenuto conto delle difficoltà linguistiche – riprende Grinzato – e dei tempi di lavoro. Chi viene qui per lavorare per una stagione e per poi tornare nel proprio paese non si prende un permesso, non chiede mezza giornata libera per risolvere le proprie incombenze scendendo in città, e così si riducono anche le interazioni. Infine va considerato che alcune situazioni non sono del tutto legali, come attestano le indagini dell’Ispettorato della Guardia di finanza». S.M.