Guerra tra baby bande, diverse denunce 

Il centro commerciale Twenty è corso ai ripari aumentando la sicurezza. Coi minorenni percorso più difficile



BOLZANO. La gestione dei gruppi di ragazzini in gran parte minorenni che soprattutto nel fine settimana trascorrono ore ed ore all’interno del centro commerciale Twenty sta diventando un preblema. Ne è consapevole anche Pierangelo Fadel, amministratore delegato della Twentyone srl che gestisce il centro commerciale di via Galilei. Quanto avvenuto sabato sera con l’inizio di una rissa scoppiata all’esterno della struttura tra piccole bande concorrenti non è altro che l’ultimo campanello d’allarme in ordine di tempo. Non è solo un problema di sicurezza e di ordine pubblico.

Non a caso i vertici del Twenty hanno cercato di ottenere consigli e indicazioni anche dai servizi sociali. Gli episodi finiti al vaglio della magistratura per i minorenni non sono pochi e spesso fanno riferimento non tanto all’esigenza di qualcuno di mettere a segno il classico furto quanto piuttosto delle difficoltà anche dei più giovani di relazionarsi senza ricorrere a posizioni dominanti o violente. Al di là degli aspetti sociologici, però, il Twenty ha anche la necessità di avere la situazione sotto controllo in difesa della propria clientela, dei commercianti che vi operano all’interno e dell’immagine complessiva della struttura.

«Purtroppo il problema si ripresenta ciclicamente - puntualizza Pierangelo Fadel - ogni tanto ci sono queste mini bande che tornano a farsi vive e noi proprio per questa ragione abbiamo rafforzato la presenza di guardie private di vigilanza all’interno del centro commerciale. Lo scopo ovviamente è quello di intervenire rapidamente non appena si avverte il pericolo di una scintilla violenta. Ma l’intervento avviene nel limite del possibile anche perchè il più delle volte in questi episodi sono coinvolti minorenni e dunque il problema, di fatto, diventa subito più difficile da gestire».

All’interno del centro commerciale di via Galilei la situazione viene monitorata in continuazione e si essere in grado di intervenire non appena se ne presenta la necessità. «Della situazione vengono sempre anche informate le forze dell’ordine - spiega ancora l’amministratore delegato della società che gestisce il centro - ma anche polizia e carabinieri se si trovano ad avere a che fare con minorenni spesso non possono far altro che identificare le persone, recuperare tutti i dati riguardanti le generalità senza poter procedere oltre se non con una segnalazione o denuncia alla Procura presso il tribunale dei minorenni».

Nel frattempo gli addetti ai lavori si sono fatti un’idea ben precisa sulla natura del problemi. «Questi gruppi di giovanissimi spesso si presentano al Twenty con l’idea di far soprattutto i comodi loro - spiega Pierangelo Fadel - ma a volte degenerano in situazioni violente. Spesso sono giovani, per lo più stranieri (anche non di prima generazione) che denunciano problemi di ambientazione sociale e di integrazione. Molti sono anche noti alle forze dell’ordine ma sono situazioni che non si risolvono con la bacchetta magica». Ovviamente la necessità di fronteggiare la situazione ha anche un costo perchè il centro Twenty si è affidato per il servizio di controllo e monitoraggio a professionisti del mestiere. (ma.be.)

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