BRENNERO

Guerriglia al Brennero, 120 rischiano il processo

Vennero feriti 4 agenti, distrutta la stazione e danneggiata un’auto della polizia. Tra i reati ipotizzati devastazione e saccheggio, lesioni e danneggiamenti


di Massimiliano Bona


BOLZANO. É ormai in dirittura d'arrivo l'inchiesta della Procura di Bolzano sui disordini al Brennero dello scorso 7 maggio quando vennero feriti quattro poliziotti (uno dei quali fu colpito in faccia con il contenuto di un estintore, tanto da dover essere ricoverato per un principio di soffocamento), devastata la stazione di Brennero, danneggiato un mezzo della polizia e lanciati centinaia di bengala e sassi contro le forze dell'ordine. Grazie al contributo della Digos di varie province italiane - che ha visionato ore di filmati - sono state identificate oltre 200 persone e per 120 di esse sono stati ipotizzati reati più e meno gravi che vanno dalle lesioni al travisamento, dai danneggiamenti alla devastazione e saccheggio. Dopo gli scontri, che vennero ripresi dalle Tv di tutta Italia ma anche dalle reti austriache, sulla Statale rimasero i segni di una vera e propria battaglia, durata alcune ore, tra «black bloc», almeno 400 arrivati dal Nord e dal Centro Italia, e agenti in assetto antisommossa. Venne sequestrato anche il manico di un'ascia, segno evidente degli intenti bellicosi di una parte dei manifestanti.

Tra le decine di persone identificate ci sono almeno una cinquantina di residenti nella nostra regione, tanto di Trento quanto di Bolzano. Almeno venti trentini sarebbero stati denunciati, così come sono stati segnalati all’autorità giudiziaria una manciata di altoatesini. Sulle singole posizioni, almeno per ora, gli inquirenti hanno preferito non sbilanciarsi. Il lavoro minuzioso che sta facendo in queste settimane la Procura, a seguito delle segnalazioni dettagliate della polizia, è quello di attribuire ad ogni partecipante uno o più reati, in base soprattutto ai filmati e alle testimonianze dirette degli agenti sul posto. Di sicuro chi si è macchiato degli episodi più violenti rischia diversi anni di carcere. Solo per il reato di devastazione e saccheggio - contestato ad esempio in occasione degli scontri «No Expo» - la pena varia da otto a quindici anni, a seconda della gravità dei fatti. Secondo la giurisprudenza in materia «il pregiudizio al patrimonio deve essere di portata vasta e interessare tendenzialmente un complesso di cose mobili o immobili». A Brennero i primi a protestare il giorno dopo la manifestazione con scene di guerriglia urbana furono i commercianti che lamentarono, oltre ai danni materiali, anche il mancato guadagno per un clima, che peggiorava di settimana in settimana. I residenti avevano sempre più paura, tanto da arrivare a chiedere al questore di non autorizzare più manifestazioni di questo tipo a ridosso del confine.













Altre notizie

Attualità