Nei giorni scorsi si sono rimosse le impalcature esterne, ieri s’è smontata la grande gru. Critici la Svp di Gries e i protezionisti

Guncina, sospesi i lavori per la super villa

Gostner: la finirò quando mi andrà. Ma il Comune avvia verifiche sulla concessione


Davide Pasquali


BOLZANO. Negli ultimi giorni si sono rimosse le impalcature esterne, ieri invece si è smontata la gru gialla. Ma la contestata villa dei Gostner sulle pendici del Guncina, quella con la enorme limonaia scavata nei porfidi a suon di martelli pneumatici, è tutt'altro che terminata. Iniziati nell'ormai lontana primavera dell'anno 2008 con un notevole sbancamento degli antichi e pregiati vigneti di Schiava del maso Schallbauer, i lavori attualmente sono stati sospesi e non si sa quando riprenderanno. Il proprietario del terreno parla genericamente di una dilazione.

«È la mia casa privata, la finirò quando mi pare» ha dichiarato a un quotidiano di lingua tedesca. Ma Josef Gostner non ha fatto i conti con il municipio. Nella giornata di ieri, infatti, l'assessore comunale all'urbanistica ed edilizia, Chiara Pasquali, ha avviato delle verifiche interne per controllare gli estremi della concessione edilizia. Che come noto, a meno di dilazioni che però devono essere richieste e ben motivate, ha la durata di tre anni. Dunque, non è detto si possa riprendere a costruire proprio quando si vuole.

«Le regole sono regole», ha commentato ieri a caldo l'assessore, dopo che in municipio era arrivata una segnalazione sul caso. A sperare ora in uno stop al progetto - ma forse neanche troppo, visto che ormai il danno paesaggistico è stato fatto e l'unica per risolvere sarebbe mascherare con casa finita e bel giardino - sono i protezionisti sudtirolesi e la Svp di Gries, senza contare i tanti bolzanini indignati. Speravano che i lavori non iniziassero nemmeno, ma ai tempi nessuno era riuscito ad opporsi alla concessione. Nonostante il diktat politico pluridecennale imposto dalla Svp riguardo all'impossibilità di costruire nel verde agricolo, specie lungo le intoccabili pendici cittadine, la commissione edilizia in quella occasione aveva approvato ritenendo l'operazione legittima.

Villa in stile neoclassico, palladiano, ispirato alle Kurhäuser otto-novecentesche, che resero celebre Gries fra l'aristocrazia mitteleuropea. Oltre mille metri cubi fuori terra, quasi altrettanti sotto, due piani di cantine, cinquecento metri quadri di appartamento su due piani con tanto di terrazza verde sul tetto, doppia scalinata esterna e doppio scalone da diva all'interno, patio a colonne, piscina esterna, estesi pergolati, piante sempreverdi e rampicanti, orti medicinali, macchie mediterranee e frutteti, cipressi, cedri e magnolie in ogni dove, un garage per nove automobili e una estesa orangerie, ossia un agrumeto, ispirato alle romantiche limonaie di Maderno, sul lago di Garda.

Questo prevedeva il progetto dell'architetto Ute Oberrauch. Il tutto, consentito dalla legge urbanistica provinciale, che per il maso chiuso, ovunque esso si trovi, Guncina compreso, permette di edificare mille metri cubi fuori terra, più bonus CasaClima. Più ulteriore bonus se salvi lo storico vecchio maso sottostante.













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