Hotel Terme, l’area torna di competenza comunale

Via libera alla proposta dei Verdi: l’entrata in vigore dal febbraio del 2017 Per la prima volta accolto un intervento delle opposizioni in tema di urbanistica


di Giuseppe Rossi


MERANO. L'area sulla quale sorge l'hotel Terme torna nella sfera di competenza del Comune di Merano, dopo che la Provincia gliel’aveva sottratta per avviare la maxi ristrutturazione dell’area termale con annesso parco e strada lungo l'argine del Passirio. Ieri mattina il consiglio provinciale, dopo il parere favorevole della commissione legislativa, ha approvato all’unanimità il disegno di legge presentato da Riccardo Dello Sbarba dei Verdi che cancella dalla legge urbanistica provinciale l'articolo 128 bis.

Questa norma prevedeva che il terreno su cui sorge l'albergo, come del resto tutta l'area termale (che invece resta saldamente nelle mani della Provincia), fosse caratterizzato da una destinazione urbanistica del tipo "zona per impianti pubblici sovracomunali". Una denominazione che di fatto impediva al Comune di Merano di influire su eventuali norme urbanistiche. La modifica approvata ieri trasforma il rettangolo compreso tra piazza Terme, l'argine del Passirio e la via Garibaldi in zona per strutture turistiche, identica, ad esempio, a quella dove sorge l'hotel Palace.

L'entrata in vigore della modifica però non sarà immediata, ma scatterà il 1° febbraio del prossimo anno. Questo per consentire la conclusione dell'iter per la conformità urbanistica dell'area, evitando così il rischio di una richiesta di risarcimento danni. Con il ritorno dell’area nella fascia di competenza comunale si chiude la storia della più grande anomalia, assieme a quella degli enormi costi sostenuti, che negli anni ha caratterizzato il progetto di maxi ristrutturazione delle Terme.

La Provincia infatti, si è trovata ad essere, per i primi anni di apertura dell'albergo, un concorrente per gli altri attori presenti sul mercato meranese. La decisione di usare un prestito bancario, anziché quattrini provinciali diretti, per finanziare la costruzione dell’albergo (sono stati spesi 42 milioni di euro contro i 19,1 previsti originariamente) aveva attutito le accuse rivolte alla giunta Durnwalder di usare quattrini pubblici per fare concorrenza agli albergatori privati. Fallita l'operazione iniziale, quella di dare in gestione l'albergo alla famiglia Weinfurtner (che allora era titolare anche del Palace), Terme Merano spa ha gestito direttamente l'albergo per alcuni anni, poi lo ha passato in management a una catena internazionale e infine ha venduto la struttura per 30,6 milioni di euro al gruppo Athesia Tour Dolomit. Dal prossimo anno, in caso di richieste di ampliamenti, cambiamenti strutturali sarà la commissione edilizia comunale a doversene occupare, mentre fino a oggi al Comune veniva richiesto un parere neppure vincolante. La trasformazione nel piano urbanistico dell’area dell'hotel Terme in zona per strutture turistiche di fatto tutela anche l'albergo e la sua attività futura.

I Verdi in consiglio provinciale sono euforici. Per la prima volta un disegno di legge presentato dalle opposizioni in tema di legge urbanistica viene approvato. In passato la maggioranza Svp aveva sempre risposto alle proposte della minoranza con voto contrario o astensione. Un successo, per quel che può contare, anche per la giunta del sindaco Paul Rösch, che un anno fa, quando si parlava di innalzamento di un piano del tetto dell'hotel Terme per creare una zona wellness, aveva puntato il dito contro l'anomalia urbanistica.

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