Cultura

I cinema tornano a pieno regime: «Il Covid non ci ha annientati» 

Le sale festeggiano il ritorno al 100% dei posti a sedere: «Subito tolte le fettuccine dalle poltrone» Sebastiani (Cineplexx): «Resta il problema di chi non è vaccinato, difficile farsi un tampone solo per andare al cinema»


Gianluca Marcolini


BOLZANO. «Era assurdo vedere i ristoranti di nuovo pieni di gente e i cinema no, nonostante il green pass da esibire all’ingresso e l’obbligo di tenere la mascherina anche stando seduti. Ora, per fortuna, la disparità è stata cancellata». Marlene Sebastiani, direttrice del multisala Cineplexx, si appresta ad affrontare, come tutti i suoi colleghi, la stagione di lavoro più importante, quella che coincide con le giornate più corte, le serate più lunghe e – solitamente, almeno questo succedeva prima della pandemia – il desiderio di evasione e di lasciarsi avvolgere e travolgere dalla magia del cinema.

«Confidiamo nel maltempo durante i prossimi fine settimana», ammette sorridendo la direttrice: pioggia e freddo sono da sempre i migliori alleati dei buoni affari ai botteghini del cinema. «Non sarà certo un inverno uguale a quelli del passato ma è molto importante ritrovare il piacere della normalità, che vuol dire anche potersi gustare un bel film con tutti i crismi. Alla fine le cose, quest’anno, sono andate abbastanza bene, ma il vero problema non è stato quello di non avere le sale piene, bensì di vedersi costretti a mandare via le persone, davanti al botteghino, perché lo imponevano le norme. Ogni volta era davvero un dispiacere».

Il green pass è salvifico, perché consente alle attività di lavorare, ma non è completamente risolutivo di tutti i problemi: «chi non è vaccinato, e parliamo della fascia d’età più adulta ma anche dei più giovani, difficilmente si prende la briga di sottoporsi a tampone solo per andare al cinema, anche perché pagherebbe più per sottoporsi al test che per comprare il biglietto di ingresso». In questo momento, a trainare l’intero settore cinematografico, è l’ultimo 007: «Ci sta dando una grossa mano ed è la dimostrazione che le case di produzione sono tornate a investire sul cinema, altrimenti non avrebbero scelto di portare in sala un film come l’ultimo James Bond, nonostante le restrizioni. La cinematografia si sostiene solo se un film passa prima in sala e poi sulle piattaforme. Ecco perché Netflix, e tutte le altre piattaforme, non rappresentano un grandissimo problema, almeno non più di quanto lo erano prima del Covid».

«Tornare al 100 per cento è solo un vantaggio, l’importante è ripartire e riprendere a lavorare, la gente ha davvero tanta voglia di uscire di nuovo di casa», conclude Marlene Sebastiani.

A esprimere felicità per il ritorno al cento per cento di occupazione delle sale cinematografiche, come deciso dal governo, è anche Dorothea Vieider, presidente del Filmclub: «Abbiamo velocemente tolto le fettuccine dalle poltrone per consentire agli spettatori di occuparle tutte, anche se per quanto ci riguarda non abbiamo mai avuto problemi di mancanza di spazi. A essere felici sono soprattutto le famiglie e gli amici, che possono così tornare a sedersi vicini, ora aspettiamo il momento in cui ci permetteranno anche di togliere le mascherine. La pandemia fortunatamente non ha ucciso il cinema e i cinema; lo streaming c’era e ci sarà ancora, ma gli affezionati delle sale continueranno a frequentarle».













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