I costruttori: «Provincia, facci lavorare»

Ausserhofer: l’ente pubblico ci fa concorrenza con i Bacini montani e il Servizio strade. Kompatscher: «Un passo alla volta»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Provincia facci lavorare, anche con quegli incarichi che attualmente svolgono l’Azienda speciale bacini montani e il Servizio strade provinciale». Così il presidente del Collegio dei costruttori edili (Assomprenditori) Thomas Ausserhofer, si è rivolto ieri alla platea durante l’assemblea generale a Bolzano. «Un passo alla volta», gli risponde il governatore Kompatscher, rimarcando quanto fatto fino ad oggi dalla giunta da lui guidata e cosa si intenda fare in futuro.

Dal 2003 ad oggi nell’edilizia sono andati persi 6 mila posti di lavoro. Il comparto riveste comunque un ruolo importante per l’economia provinciale, basti pensare ai circa 24 mila altoatesini il cui posto di lavoro dipende direttamente o indirettamente dal settore edile.

«Per rimanere competitivi, dobbiamo realizzare anche grandi progetti, penso ad esempio alla Galleria di base del Brennero, al carcere di Bolzano, a vari altri progetti turistici e di mobilità», sottolinea Ausserhofer. Il futuro? Le autostrade informatiche. E sulla banda larga, su cui la Provincia investirà molto, Kompatscher assicura che ci sarà lavoro proprio per le imprese private.

Poi la concorrenza ai privati da parte dell’ente pubblico. «Oggi l’Azienda speciale bacini montani è da considerarsi la più grande impresa edile dell’Alto Adige con i sui 200 addetti. Rappresenta uno dei maggiori concorrenti delle nostre imprese, soprattutto quelle di più piccole dimensioni che operano nel campo delle infrastrutture», attacca Ausserhofer. Per quest’ultimo l’Azienda Speciale bacini montani, secondo noi, non dovrebbe più fungere da impresa edile, bensì profilarsi come centro di competenza per le infrastrutture alpine. «Il know-how dell’Azienda speciale deve andare a beneficio di tutti gli operatori dell’edilizia, all’insegna della trasparenza. I lavori di progettazione ed esecuzione dei progetti dovrebbero essere dati in appalto tra tutte le imprese del settore nel rispetto della concorrenza e per garantire un’esecuzione ottimale», afferma il presidente del Collegio dei costruttori edili.

Stesso discorso per le infrastrutture viarie. «Negli anni ’90 l’Alto Adige ha assunto la competenza sulle strade statali ed anche in questo campo ci permettiamo di proporre nuove vie da percorrere. Sarebbe opportuno esternalizzare, almeno parzialmente, questo servizio, che viene attualmente svolto dall’ente pubblico con 500 addetti», sottolinea Ausserhofer. «D’accordo nell’esternalizzare, ma il tutto deve avvenire passo per passo», replica Arno Kompatscher. Il traguardo è lo stesso: meno pubblico e più privato, dice il governatore, difendendo però anche il personale della Provincia e promettendo meno burocrazia. Tema molto caro agli imprenditori, che chiedono di varare una nuova legge provinciale sugli appalti. Legge che arriverà, come quella sull’urbanistica, assicura Kompatscher, anche «se spesso sono le lobby a chiedere eccezioni alle norme».

A chiudere gli interventi di Hermann Berger e Ezio Facchin sull’areale ferroviario di Bolzano. Per il settore edile una grande opportunità.













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