inverno

I dormitori a Bolzano sono pieni, 86 senzatetto accolti in albergo 

Arrivi in aumento, non c’è più spazio nei centri di accoglienza, 130 persone si trovano ancora in lista d’attesa. Federica Franchi (Spazio 77) sugli appartamenti vuoti: «Dilagano i pregiudizi nel concedere case in affitto agli stranieri»


Aliosha Bona


BOLZANO. I dormitori sono saturi, gli appartamenti introvabili e i senzatetto finiscono in albergo. «Sono 86 a Bolzano, il doppio rispetto a periodi normali, provenienti da ogni parte del mondo. E ultimamente registriamo un’impennata di arrivi sul territorio», conferma l’assessore Juri Andriollo che di fatto smentisce le rassicurazioni di qualche giorno fa di Luca Critelli. I numeri «sono quelli degli ultimi anni» aveva spiegato il direttore del dipartimento famiglia, sociale e comunità della Provincia. Buona parte degli arrivi di cui parla Andriollo sono dovuti ai respingimenti al confine con il Brennero.

Non c’è più spazio nei centri di accoglienza, anche dopo il 15 novembre, giornata di apertura dell’centro Emergenza freddo all’ex Alimarket di via Gobetti: una settantina di posti letto, che si sono aggiunti ai 95 del dormitorio di via Comini. Solamente qualche giorno prima il Comune aveva proceduto allo sgombero, effettuato dalla Polizia municipale, sull’argine destro dell’Isarco, tra ponte Virgolo e ponte Campiglio, dove erano stati creati accampamenti abusivi. Una tematica che ha visto un netta spaccatura tra l’assessora Chiara Rabini (che voleva aspettare quantomeno la metà del mese) e il sindaco Renzo Caramaschi, il quale ritiene gli interventi necessari per la sicurezza.

130 in lista d’attesa

Gli 86 senzatetto che Attualmente risiedono in albergo hanno seguito la medesima procedura di chi attualmente si trova nei dormitori di primo livello: la richiesta all’infopoint, l’attesa - che può durare anche mesi – e l’eventuale distribuzione nei centri di riferimento. ma gli ultimi trasferimenti coprono solo una parte dei richiedenti. «sono ancora 130 le persone in lista d’attesa», dichiara andriollo, «va sottolineato il fatto che la maggior parte di questi si trova fuori dalla nostra provincia. fanno richiesta per un dormitorio a bolzano, ma capita che poi trovino soluzioni alternative. non tutte le domande vanno in porto. anche perché tra i requisiti principali per essere accolti, oltre ai fattori di fragilità come handicap e disagio, c’è la stanzialità (rimanere stabilmente in un luogo, ndr)».

L’effetto domino

Alla base della saturazione dei dormitori, vi è il problema degli appartamenti vuoti. Sono circa 3mila a Bolzano. Alcuni dei quali potrebbero liberare dei posti nelle strutture di primo e secondo livello. Sì, perché c’è chi, pur con una retribuzione stabile, ancora non riesce a trovare casa: «Questo è dovuto al fatto che esiste un notevole pregiudizio a concedere l’affitto a stranieri», commenta Federica Franchi dello Spazio autogestito 77, «Di casi ne riscontriamo quasi quotidianamente. Se si riuscisse a fare questo passo, allora i centri di accoglienza potrebbero respirare». Una sorta di effetto domino che ad oggi è lontano dalla realtà dei fatti. Per questo l’organizzazione “Bolzano Solidale” ha organizzato un presidio per giovedì 24 novembre in piazza Municipio. Tra i temi, spiccano gli sgomberi delle ultime settimane: «Si tratta di operazioni che non hanno alcun senso», conclude Franchi, «I senzatetto ritornano nel giro di poche ore. Si spendono soldi per portare all’esasperazione gente che non ha nulla».













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