IL SERIAL KILLER IN CORTE D’ASSISE

I familiari delle vittime non perdonano Bergamo

BOLZANO. I parenti delle vittime del serial killer Marco Bergamo (o per lo meno alcuni) avrebbero espresso il desiderio di costituirsi nel procedimento davanti alla Corte d’Assise per la richiesta di...



BOLZANO. I parenti delle vittime del serial killer Marco Bergamo (o per lo meno alcuni) avrebbero espresso il desiderio di costituirsi nel procedimento davanti alla Corte d’Assise per la richiesta di revisione della pena avanzata dal serial killer Marco Bergamo. Come noto il pluriassassino (condannato quattro volte all’ergastolo e ad ulteriori 30 anni di reclusione per 5 omicidi) ha fatto pervenire di suo pugno agli uffici della Corte d’assise di Bolzano e alla Corte d’appello una istanza nella quale chiede che gli venga riconosciuto retroattivame nte il diritto di essere giudicato con rito abbreviato con conseguente riduzione di un terzo della pena base.

La speranza del serial killer (che è stato recentemente trasferito dal carcere romano di Rebibbia a quello milanese di Opera) è di vedersi ridurre la condanna all’ergastolo in una pena a 30 anni di reclusione. Posto che sinora (sulla base anche degli sconti previsti per i detenuti) gli anni di carcere scontati sono 27, il serial killer bolzanino spera di poter raggiungere il «fine pena» tra un paio d’anni.

In realtà nel suo caso, a fronte di una condanna a quattro ergastoli e 30 anni di reclusione, anche se dovesse essergli riconosciuto il diritto al rito abbreviato (non previsto all’epoca del processo nel 1995) ben difficilmente la revisione di pena porterebbe a cancellare il carcere a vita. Nel frattempo Marco Bergamo (che non avrà diritto di presenziare all’udienza davanti alla Corte d’assise presieduta dal giudice Carlo Busato) ha ufficializzato la nomina del proprio difensore di fiducia indicato nell’avvocato Gianluca Pammolli del Foro di Roma. Come detto i familiari delle vittime vorrebbero costituirsi in giudizio per contrastare la richiesta di Bergamo. Codice alla mano, è una opportunità non prevista. La nuova udienza non è di merito ma unicamente tecnica.(ma.be.)

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