BOLZANO

I furti spaventano Maso della Pieve a Bolzano

I residenti: «Una zona tranquilla, ma la microcriminalità e l’incuria la stanno peggiorando: non vogliamo rassegnarci»


di Alan Conti


BOLZANO. A Maso della Pieve la percezione di insicurezza e pericolo non è tale da costringere gli abitanti a chiudersi in casa quando fa buio (come avviene in viale Trento o ai Piani), ma ci sono tanti piccole inquietudini e disagi diversamente percepiti da sistemare.

La microcriminalità, i furti continui e alcune aree abbandonate o lasciate all’incuria sono considerati i principali motivi di insicurezza denunciati da alcuni residenti. L’esempio di come l’organizzazione urbanistica e infrastrutturale incida in modo determinante nel sentirsi tutelati.

Molte delle richieste, comunque, hanno un unico e preciso indirizzo: piazza Municipio al quale ci si rivolge sempre per trovare soluzioni.

La zona sportiva Pfarrhof

La zona sportiva Pfarrhof, dove trova posto anche la struttura comunale Sport City è certamente uno dei punti che più fa discutere gli abitanti. Prima ancora di entrare nei campi sportivi, infatti, si trova un vecchio rudere abbandonato che da anni nessuno cerca di riqualificare.

Un vecchio fienile pericolante alle spalle della pizzeria Maso della Pieve. Un edificio ormai consumato e consunto del tempo. In quello che veniva utilizzato come patio trovano posto una serie di biciclette moderne ed altri oggetti di uso quotidiano.

È possibile vengano stivate in quel luogo dagli utenti del vicino campo nomadi.

Nel tempo, infatti, sono state montate case mobili al posto della roulotte e sul cancello d’entrata si trova un’elegante cassetta della posta bianca.

Impossibile, però, chiedere informazioni ai residenti senza essere scacciati in malo modo. Eppure ancora nel 2004 Grazia Modugno del Comitato “Maso della Pieve” aveva chiesto all'amministrazione di intervenire ampliando le aree verdi a disposizione della cittadinanza proprio in questa zona. Il Comune può esserselo dimenticato, ma ritrovare il documento non sarà difficile: è pubblicato proprio sul sito dell'amministrazione.

L'immobilismo, nel frattempo, continua da almeno dodici anni.

L’area Sportcity

L'area sportiva è una delle più utilizzate dai bolzanini. Sicuramente è funzionale e le attività organizzate sono molteplici, ma alcune carenze strutturali sono evidenti. Il consigliere di circoscrizione Kevin Morghen ha realizzato un dettagliato reportage con foto e video. «C'è una sostanziale incuria di alcuni elementi fondamentali. Marciapiedi rotti, armadietti negli spogliatoi senza antine, piastrelle mancanti, lampade con la muffa e pericolanti, intonaco cadente, porte senza maniglie e, addirittura, un attacco della pompa dei vigili del fuoco sfondato e inutilizzabile. Ci vorrebbe più attenzione da parte dell'amministrazione».

I parcheggi del cimitero

Il posteggio del camposanto continua ad essere uno dei luoghi dove si registra il maggior numero di furti dalle automobili. Sempre massima attenzione, dunque, perché le vie di fuga, sia dietro la zona Pfarrhof sia a ridosso dei binari della ferrovia, sono diversi.

Le stesse attività del Blu Center sono state spesso oggetto di spaccate e furti.

Continua ad essere incerto, invece, il destino della struttura dell’ex albergo Tre Gobbi che dovrebbe essere passato dal Comune all'Ipes per 3,7 milioni di euro al fine di riqualificarlo. Di fatto continua ad essere un fatiscente dormitorio per stranieri regolari.

Il traffico e i residenti

Un elenco di difficoltà viene snocciolato da Luca Brodie che abita in via Maso della Pieve. «Il traffico è soffocante, non si rispettano i limiti di velocità, i marciapiedi sono degradati e troppo stretti, nell'anello ciclopedonale della zona sportiva manca l'illuminazione e davanti al supermercato Lidl troviamo spesso persone ubriache che molestano i clienti ed espletano i loro bisogni sui muri».

Tranquilla, invece, la riflessione di Daniel Schipani e Sara Calambrin, giovane coppia trasferitasi da poco. «Noi siamo sereni e non abbiamo mai avuto alcun problema a parte le code per arrivare al lavoro a Bolzano la mattina».

Stesso tenore per la cittadina boliviana Elizabeth Meija che incontriamo in un curato parco giochi: «Io giro tranquillamente di notte senza sentirmi mai insicura».

Curiosa, infine, la testimonianza di Andrea Di Sarno, poliziotto in pensione.

“Io sono napoletano e devo dire che a Bolzano tendiamo ad esagerare ogni tanto rispetto ad altre realtà. Certo, qualcosa è peggiorato rispetto agli anni '80, ma viviamo in una città dove si può stare sereni».

 













Altre notizie

Attualità