I genitori di Chiara: «Ora chiediamo giustizia»

A 3 anni dalla morte della 22enne di Salorno si terrà la prima udienza in Tribunale Aldo e Anna: «Quel tratto di strada maledetto ha spezzato la sua giovane vita»


di Massimiliano Bona


SALORNO. Giovedì 12 febbraio ricorre il terzo anniversario dalla morte di Chiara Tomasini, la 22enne di Salorno che nel 2012 stava percorrendo la strada della Valsugana per tornare a casa dopo una serata trascorsa con il fidanzato. Perse la vita a seguito dell’impatto, violentissimo, contro la cuspide della galleria di Civezzano. I genitori Aldo (in paese è per tutti Remo) e Anna, il 18 febbraio, andranno in Tribunale, a Trento, perché hanno fatto causa alla Provincia. «La strada, quella sera, non doveva essere in quello stato». E chiedono giustizia e un po’ di sollievo, per una vicenda di cui portano ancora i segni nell’anima. Hanno affidato all’Alto Adige alcune strazianti righe di ricordo.

«Chiara, la nostra unica figlia, alla quale potevamo trasmettere tutto l'affetto che abbiamo sempre nutrito per lei, da tre anni non è più con noi: quel tratto di strada maledetto ha spezzato la sua giovane vita. Le sue speranze e i suoi progetti si sono dileguati in una rigida notte d'inverno. La sua morte è stata un dolore dilaniante, un dolore che va assimilato, non per distruggere ma per rifondare la nostra vita e trovare nuovi motivi per saperla apprezzare. La sapienza divina ci assicura che ogni vita umana non si distrugge, ma si trasforma dentro o oltre questa esperienza terrena. A questa saggezza vogliamo avere la forza di credere e di conseguenza pensare a Chiara immersa nella dimensione di una giovinezza perenne, non più soggetta ai rischi dell'umana fragilità. Spesso il cuore ci trascina sulla tomba di Chiara per deporre un fiore o accendere una candela. Questi gesti ci aiutano a ricordare la nostra Chiara così com’era, a riscaldare i nostri cuori di amore per lei, come se fosse ancora fra noi e come se potessimo ricevere da lei l’amore che ci dava in vita. Questi piccoli gesti ci aiutano a trovare nella nostra esistenza un motivo, seppure debole, per continuare a vivere».

Una storia tragica, che accomuna tanti genitori costretti a vivere per anni senza figli accanto. In questo caso, tra l’altro, non c’è ancora una spiegazione a quel tragico incidente. Chiara, in base alla ricostruzione dei fatti, non andava veloce, non aveva bevuto e non aveva fatto manovre azzardate. A tradire la giovane, spiegarono le forze dell'ordine, potrebbe essere stato il fondo stradale, sul quale l'umidità aveva creato una patina insidiosa. A difendere la Provincia di Trento nella causa intentata dai familiari di Chiara sarà l'avvocato altoatesino Kurt Aschbacher. Aldo e Anna Tomasini ricorderanno Chiara con una messa che sarà celebrata alle 10 di domenica 15 nella Chiesa parrocchiale di Salorno.

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