I Krampus fanno paura? Macchè, gli serve la scorta

Un gruppo, minacciato da alcuni ragazzi in piazza Teatro, “difeso” dai vigili Intanto i “diavoli” meranesi si sono uniti nell’associazione Burggrafen


di Gigi Bortoli


MERANO. Ci risiamo. Come lo scorso anno, anche nelle giornate che festeggiano San Nicolò, festività che ormai si “allunga”, folcloristicamente, praticamente dal 5 all’8 o anche 9 dicembre e si caratterizza per il corteo per le vie della città dei Krampus e delle visite negli appartamenti del santo protettore di Merano, i paurosi e minacciosi Krampus hanno dovuto confrontarsi con chi, evidentemente, è più “cattivo” e minaccioso di loro. Insomma, quelli che una volta spaventavano i bambini, ora sono spaventari dai “bambini cresciuti”...

Il caso specifico - fortunatamente senza conseguenze - si è verificato l’altro giorno in piazza Teatro, dove un gruppetto di ragazzi ha minacciato visibilmente la pattuglia di “diavoli”, nonostante con loro ci fosse lo stesso San Nicolò. Fortunatamente, anche sulla base dell’esperienza dello scorso anno, il trambusto è stato prontamente sedato dai vigili preposti ad accompagnare la sfilata.

Dunque, tutto è bene - come recita il proverbio - ciò che finisce bene. Una considerazione viene spontanea: se neppure la presenza di San Nicolò riesce a proteggere i Krampus dalla veemenza dei facinorosi, vuol proprio dire che la società si è davvero incattivita. Oltretutto questo lo registriamo proprio nel cuore delle festività natalizie, che dovrebbero celebrare serenità e bontà.

A parte la notizia di cronaca, l’occasione viene propizia per registrare il fatto che questo tipo di manifestazione legata alla celebrazione del santo patrono cittadino negli ultimi anni ha ripreso slancio e ora, in pieno svolgimento dei mercatini di Natale, la loro presenza si spalma su diverse giornate trasformando la maschera diabolica dei Krampus in un’ulteriore attrazione per i turisti. Oggi i Krampus meranesi (e ovviamente San Nicolò) si sono raccolti attorno all’associazione Burggrafen. Particolarmente organizzato è anche un gruppo di Lana che si avvale di un artista del paese che realizza artigianalmente le tradizionali maschere, alla luce di nuovi criteri estetici. Maschere, in tutta la loro spaventosa espressività, bellissime e che sembrano uscire da film fantasy o dell’orrore.

Unitamente ai cortei si è rinvigorita anche la tradizionale visita di San Nicolò nelle famiglie con bambini. Un San Nicolò onnisciente che sa tutto delle marachelle o delle virtù dei bimbi e che conseguentemente dona loro dolci, mandarini e noccioline, ma anche, per i più birichini, il carbone (zuccherato...). Questo tipo d’iniziativa è coltivato dalle parrocchie che devolvono il ricavato per azioni solidaristiche e benemerite.

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