I Tir «dribblano» i divieti, niente blocco in corso Libertà 

Il vertice. Il Comune fa marcia indietro. La soluzione potrà essere soltanto il tunnel di Monte Tondo Ora Cna e Assoimprenditori chiedono di attuare misure per agevolare la convivenza fra mezzi pesanti pedoni e ciclisti


Paolo Campostrini


Bolzano. Stoppato lo stop: i tir dribblano i divieti. «Ci siamo fatti prendere dall'emozione dopo l'incidente» hanno detto, nella sostanza, il Comune e i suoi tecnici. Passa così in cavalleria il blocco mattutino anche degli autoarticolati. Ma non le contromisure. Che sono, nell'ordine: 1) ridisegno degli incroci più pericolosi con spostamento di 10 metri dei passaggi pedonali e ciclabili con rallentatori e barriere (proposta Cna); 2) ipotesi di cancellazione dei parcheggi auto lungo via Cadorna per costruirvi una ciclabile e mettere non in conflitto bici e tir (proposta Assoimprenditori); 3) porre in sicurezza l'asse di penetrazione (che resta confermato, dunque) dei mezzi pesanti da Sarentino che rimane via Cadorna - corso Libertà - corso Italia. Ma con possibile estensione su via Druso in caso di cantieri debordanti (ipotesi comunale). Ecco cosa potrebbe accadere una volta accantonato il divieto 7.30-9 («inutile perché la pericolosità di certi angoli ciechi non è che scompare a mezzogiorno o nel pomeriggio», ha osservato Claudio Corrarati di Cna) ed ecco quello che invece è accaduto nel corso di un vertice molto affollato l'altro giorno in municipio. Col sindaco, che ha subito delegato ai suoi la discussione tecnica, il comandante dei vigili urbani Ronchetti, Ivan Moroder dell'Ufficio viabilità e poi gli artigiani di Cna (Corrarati e Felice Espro) e Apa (Morandell e Mussak) e i rappresentanti di Assoimprenditori (Mauro Chiarel e Carla Ghirardini). Espunta la strada dei divieti si è imboccata subito quella delle contromisure "facilitanti". Nel senso della pacifica convivenza pedoni-bici-tir. Con al centro l'"angolo cieco": che è quel particolare istante nel corso di una curva a gomito durante il quale il guidatore di un mezzo pesante non è oggettivamente in grado di verificare quello che sta accadendo in basso alla sua destra. Preso atto di questa inevitabilità, si è deciso di porvi rimedio operativamente. Provando ad applicare nel concreto alcune proposte che sono arrivate dagli stessi interessati ai trasporti dentro la cerchia urbana. «Ci ragioniamo insieme - hanno ribadito in sostanza i funzionari municipali - e lo facciamo ora perchè la soluzione resta solo la galleria di Monte Tondo». Per la quale occorrerà aspettare un poco: "non più di 7 anni" ha specificato Moroder; "almeno 8 se non 9 " hanno risposto gli imprenditori più scettici. Perché, ed è questa la conclusione cui sono giunti tutti, vigili urbani e esperti di viabilità compresi, Bolzano non possiede realistiche alternative alle direttrici oggi in campo. Se non attendendo le grandi opere.

Ecco dunque le possibili piccole operazioni: lo spostamento di almeno dieci metri (l'assessora Lorenzini aveva parlato di cinque) più indietro dell'attraversamento pedonale e ciclabile, posizionando un dosso rallentatore prima delle strisce stesse e ringhiere agli angoli che impediscano l'attraversamento fuori dalle zebre. "Ciò darebbe modo ai conducenti di vedere sempre chi sta attraversando la strada", ha commentato Corrarati. La stessa Cna, trovando la disponibilità comunale, ha indicato alcuni incroci pericolosi (corso Italia-corso Libertà, corso Italia-via Battisti, via Roma-viale Druso) dove avviare la possibile riqualificazione viabilistica.

A sua volta il municipio avvierà una indagine per capire se è possibile agire su altri snodi potenzialmente a rischio. Assoimprenditori ha posto a sua volta il focus su via Cadorna, asse del nostro scontento, tra viaggi dei tir da Sarentino e scuole nei pressi: qui si potrebbero eliminare alcuni parcheggi a rotazione o bianchi per costruirvi al loro posto una ciclabile bidirezionale molto più sicura della strada così come è oggi. Poi, tutti i partecipanti al vertice hanno convenuto sulla necessità di avviare una campagna di informazione e educazione stradale per ciclisti e pedoni, da considerare parte attiva e non passiva del buon andamento del traffico urbano. Anche i rappresentanti delle imprese sarentinesi, al tavolo al vertice, hanno chiesto a loro volta di porre in sicurezza la rotatoria di ponte Talvera, sempre molto intasata dalla viabilità promiscua. In conclusione, il Comune sta ora pensando ad una ulteriore misura: un piano di divieti a fasce orarie con nuova segnaletica per impedire che i mezzi pesanti sbaglino strada, uscendo dal loro asse confermato di attraversamento, e finiscano in vie più piccole, magari pure con scuole nei pressi.















Altre notizie

Attualità