I viaggi di Ale, il bolzanino star di Youtube

I suoi video seguiti da 11 mila persone. La gavetta con Licia Colò. «In tv tagliano, mi sono reinventato un lavoro sul web»


di Fabio Zamboni


BOLZANO. C’è il viaggiatore solitario e quello da comitiva, quello avventuroso e quello all inclusive. Chi viaggia per lavoro e chi alla ricerca di se stesso. Quello del viaggio, è un tema che da tempo riempie le pagine dei giornali fino ad aver creato riviste specializzate, e che occupa ore e ore di palinsesti tivù. Difficile quindi trovare un modo “nuovo” di viaggiare e di far viaggiare i telespettatori. Ci sta provando _ e con ottimi risultati, a leggere i numeri dei contatti e delle visite in internet _ un bolzanino che ha inventato “I viaggi di Ale”, un format destinato al web che nel giro di un anno ha accumulato ben 11 mila iscritti al canale e 2.800 contatti nella pagina facebook. Un’avventura virtuale che è di per sé un viaggio affascinante verso un possibile successo. Ce lo racconta il protagonista, Alessandro Marras.

«Sono nato a Bolzano nel 1983, da padre sardo e mamma veneta. Ho strappato a fatica un diploma in ragioneria, perché non era quella mia strada come ho dimostrato poi...».

E qual era?

«Quella della comunicazione, a vari livelli. Appena diplomato, ho fatto per un anno l’animatore in un villaggio turistico, prima di trasferirmi a Roma dove ho vissuto cinque anni. Là ho frequentato l’accademia “Corrado Pani” diretta da Claudio e Pino Insegno, dove mi sono buttato soprattutto sul doppiaggio, sulla comunicazione, sulla presentazione. Mi è sempre piaciuto fare il presentatore, condurre trasmissioni radiofoniche: a Bolzano ho fatto esperienza a Radio Sacra Famiglia, a Roma a Meridiano 12. E prossimamente presenterò “Sanremo Deejay” .

L’impatto con Roma?

Durissimo: nello spettacolo devi fare i conti con un nido di vipere. La mia insegnante di recitazione al primo incontro mi definì “contadino bergamasco”. Insomma, o ti fai le ossa, o ti arrendi. Io mi sono fatto le ossa, mantenendomi con qualche spettacolo ma anche con lavoretti come lo steward allo stadio, per la mia Lazio, ovviamente.

Dunque tanta forza di volontà ma anche talento?

«Servono entrambi. Se non talento, almeno professionalità e carisma. Aggiungendo un po’ di fortuna, che per me è arrivata con l’incontro con un regista del programma tv “Alle falde del Kilimangiaro”, Dario Marani. Nel 2008 con lui ho incominciato a girare documentari in giro per il mondo, in veste di assistente-organizzatore. Imparando l’inglese ma soprattutto a filmare».

Il viaggio è stato dunque una scoperta recente...

«Ho scoperto una sorta di vocazione che avevo dentro. Avevo fatto il turista, ma era un’altra cosa. Ho imparato a vivere i Paesi che visito, a entrare nelle loro culture. Ora mi piace dire che ogni viaggio è una vita: in ogni viaggio nasci vivi e muori. Durante i primi viaggi, ho incominciato a girare con una telecamerina, accumulando materiale per l’avventura nata nel 2011: “I viaggi di Ale”. Quando la crisi è arrivata anche in tv, tagliando budget alle produzioni, ho deciso che era il momento di rischiare e di creare qualcosa di mio. Ho creato un “prodotto” che è piaciuto subito. Un nuovo stile, un format giovane, brillante, in cui il protagonista, che è Ale, cioè un mio alter ego, cerca di coinvolgere lo spettatore».

Ma qual è la differenza principale con altri reportage televisivi?

Prima di tutto lo stile, che è più fresco, moderno, affidato a un montaggio stile “Le Iene”. E poi il canale: la tivù mi sembra moribonda, e allora ho scelto il web. Puntiamo sulla spontaneità e sull’immediatezza: non ci servono studi televisivi, davanti a un evento improvviso giriamo e mettiamo su Youtube.

Ma il business dov’è?

Dopo una puntata sperimentale sull’Irlanda, sono spuntate varie persone interessate. Si sono fatti vivi alcuni enti turistici: quello di Cipro e quello delle Langhe-Roero. E abbiamo scoperto nuovi committenti, sperando di lavorare presto anche per l’Alto Adige: abbiamo già fatto riprese a cavallo a San Genesio. L’obiettivo è quello di fare un intero tour italiano, producendo a costo zero e attirando nuovi sponsor. Nel frattempo tre network web hanno inserito il mio format Youtube nella loro rete. E poi è arrivata la proposta di Endemol, che ci dà molta visibilità dopo aver creato un nuovo format, “I Vlog di Ale” che raccontano l’attesa del viaggio».

Il posto più bello?

Trovo il bello ovunque, ma il viaggio più intenso è stato il tour del Madagascar, dove abbiamo guadato fiumi e affrontato vere avventure. Ma anche fare il bagno coi delfini in Giamaica o accarezzare le megattere nello staterello di Niue, in mezzo al Pacifico, sono state esperienze fortissime.

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