Idm, Alto Adige sostenibile: è la sfida del nuovo direttore 

Le strategie. Erwin Hinteregger ha illustrato quelle che saranno le linee guida: si punta su internazionalizzazione, innovazione, digitalizzazione per rafforzare turismo, aziende, prodotti



Bolzano. Sostenibilità: è la parola d’ordine di Erwin Hinteregger, manager originario di Luson con una grande esperienza a livello internazionale. A lui Provincia e Camera di commercio hanno affidato il compito di rilanciare l’azione di Idm, per rendere sempre più attrattivo il prodotto Alto Adige nelle sue diverse declinazioni.

Ieri, nella sala stampa della Provincia, il direttore generale che si è insediato a primavera, ha illustrato la nuova strategia di Idm che sta per “Innovation, development, marketing”. Nata nel 2016 dalla fusione delle quattro organizzazioni Bls, Eos, Alto Adige Marketing e Tis è l’azienda speciale al servizio dell’economia della Provincia di Bolzano e della Camera di commercio. Accanto a Hinteregger, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, il presidente di Idm Hansi Pichler.

Tra gli obiettivi del nuovo direttore generale il rilancio della strategia di marketing per promuovere l’Alto Adige come destinazione turistica; ma anche i prodotti del settore agroalimentare e, più in generale, le aziende altoatesine.

«La sostenibilità ambientale oltre che economica e sociale - ha detto il manager - deve essere l’elemento caratterizzante e come tale in grado di fare la differenza sui mercati dove la competitività è sempre più forte e aggressiva. Ma una terra che sia sostenibile è un bene prezioso soprattutto per chi ci abita».

Hinteregger in questi primi sei mesi ha detto di aver analizzato la situazione, studiando i dati e parlando con le persone: «Questa è una terra fantastica sia per quanto riguarda la posizione geografica che per natura, tradizioni, cultura. Bisogna però puntare di più su internazionalizzazione, innovazione, digitalizzazione. L’Italia esporta oggi il 30% del prodotto interno lordo; l’Alto Adige il 22%: ci sono margini per fare meglio. Lo stesso discorso vale per il turismo: in Tirolo il 30% della clientela è internazionale, inteso come extra-europea; in Trentino il 20%; in Alto Adige solo l’11%».

Michl Ebner, presidente della Camera di Commercio, ha sottolineato l'importanza di uno sviluppo dell'Alto Adige e delle sue imprese e la centralità dell'innovazione: «Idm deve essere stimolo e forza trainante per uno sviluppo economico sostenibile dell'Alto Adige e deve creare le basi perché ciò si realizzi. Dobbiamo mettere le nostre imprese nella condizione di poter essere innovative, di sviluppare nuove idee e di posizionarsi in modo sempre più forte nell’export. Per questo Idm ha un ruolo importante in Alto Adige e per l'Alto Adige».

Scommettere sull’innovazione e aumentare la competitività è una delle “mission” di Idm che dovrà supportare le aziende altoatesine nell’individuare nuove opportunità di mercato, nel marketing, nella distribuzione e nell’internazionalizzazione.

«Da un lato - ha detto il direttore generale - dobbiamo sviluppare ulteriormente il marchio ombrello, affinarlo e dargli più valore esperienziale. Dall’altro, ci impegneremo a rafforzare ulteriormente la leadership qualitativa dell'Alto Adige e delle sue aziende. E per farlo ci sarà bisogno di un'innovazione sostenibile».

D’accordo con quest’orientamento il presidente Kompatscher: «Giusto puntare sulla sostenibilità, per sviluppare il nostro territorio nel modo in cui vogliamo lasciarlo alle generazioni future» . A.M.
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