mobilità

Il bike sharing arranca, è un flop. Ultima spiaggia Alto Adige pass 

Della Ratta: «Le 16 stazioni a oggi costate 548.372 euro. A testa incassano meno di 1 euro e 40 cent al giorno». Nella seconda metà dell’anno il sistema sarà collegato al trasporto integrato della Provincia. «Se non va meglio chiuderlo» 


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Il bike sharing (la bici condivisa) in città si è dimostrato un flop totale, vediamo se collegandolo all’Alto Adige pass funziona. Se non va neanche così allora meglio chiuderlo!».

Claudio Della Ratta - consigliere comunale “Lista Civica per Bolzano” - combatte da anni la battaglia contro il sistema di utilizzo delle biciclette che considera costoso e inutile.

«Sembrava fosse gratis e invece costa troppo alle casse dell’amministrazione comunale che ad oggi ha speso per le 16 stazioni più di 548.372 euro (426.424 al netto del contributo ministeriale). Nei mesi scorsi avevo avanzato attraverso un’interrogazione una richiesta che il sindaco Renzo Caramaschi ha portato avanti e che adesso Sta (Strutture trasporto Alto Adige), dopo le iniziali perplessità, ha finalmente accettato». In sintesi a partire dalla seconda metà del 2024 il bike sharing sarà collegato ad Alto Adige pass, l’abbonamento personale elettronico annuale per i trasporti pubblici provinciali.

«I possessori di questo abbonamento potranno utilizzare le bici elettriche che trovano in città, pagando il dovuto, in maniera semplice e rapida, mentre oggi il pagamento è macchinoso e complicato. Vediamo se con la novità del pass i residenti lo utilizzeranno ... se non va nemmeno così allora è meglio eliminarlo». Per il consigliere i punti di raccolta delle bici a disposizione dei cittadini - se fallirà anche questo esperimento - andrebbero cancellati. «Ma diamo loro un’ultima chance. Se fate attenzione molte rastrelliere sono vuote. Succede non perchè le bici vengano utilizzate ma perchè sono state vandalizzate e quindi rotte e non conviene nemmeno ripararle visto l’evidente inutilizzo. I bolzanini hanno tutti la bicicletta, i pendolari non la usano, i turisti si fermano in centro e non vanno certo alla ricerca delle due ruote». E per Della Ratta il conto si è fatto sempre più salato anche per colpa dei vandali: 48.556 euro. Poi ci sono le spese annuali di gestione, che decorrono dal 2023 (gli anni precedenti erano comprese nel contratto) pari a 53.192 euro. «In totale ad oggi il bike sharing ci è costato qualcosa di più di 548.372 euro».

Le prime 11 ciclostazioni con circa 100 biciclette a disposizione (la metà a pedalata assistita), in base ai dati forniti dall'ultima interrogazione in materia, avevano registrato solo 252 prelievi mensili (una media di circa 8 utilizzi al giorno mentre tre ciclostazioni non registravano prelievi di mezzi). «La situazione non è migliorata considerando che per le 16 stazioni funzionanti entrano sì e no 8.000 euro (meno di 1 euro e 40 centesimi al giorno per ogni punto di consegna e poco più di 22 euro al giorno per tutte e 16 le stazioni). E - chiude Della Ratta - sono soldi pubblici».

 













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