Il «buono taxi» piace e il Comune lo raddoppia

L’agevolazione è riservata agli anziani di oltre 75 anni e con problemi motori Bacher: «Lo stanziamento è passato da 2.500 a 5.000 euro e lo riproporremo»


di Robert Tosin


BRESSANONE. Il gradimento è talmente alto che il Comune si è trovato “costretto” a raddoppiare, nel corso di quest’anno, lo stanziamento iniziale, confermando nel contempo la volontà di attivare il servizio anche il prossimo anno, «anche se ci sono delle difficoltà che vedremo di risolvere», spiega l’assessore Bacher. Il “buono taxi” per gli anziani, a dispetto di un inizio piuttosto lento, oggi è diventato una certezza per oltre un centinaio di fruitori. «Sì, appena introdotto - dice l’assessore competente Paula Bacher - ha stentato a decollare, forse perché non era conosciuto del tutto o anche per qualche titubanza di fronte ad una cosa nuova. Poi invece è andato in crescendo e le adesioni stanno aumentando costantemente, tanto che abbiamo dovuto raddoppiare lo stanziamento, da 2.500 euro a 5 mila. La nostra intenzione è di confermarlo anche l’anno prossimo, anche se dobbiamo chiarire alcune difficoltà con i tassisti e l’obbligo della fatturazione elettronica. Ma una soluzione la troveremo di certo, perché il servizio è davvero apprezzato e molto utile».

In che cosa consiste è presto detto e nella sua formulazione è piuttosto banale. «È un servizio riservato agli anziani sopra i 75 anni e con difficoltà motorie che possono rivolgersi al Comune per ottenere un massimo di nove buoni annuali a tariffe differenziate a seconda delle distanze per gli spostamenti. Questi buoni costituiscono un aiuto per pagarsi i viaggi in taxi, in città ma anche fuori».

Non esiste una limitazione nelle motivazioni di utilizzo: il taxi può servire per andare a fare la spesa come a fare una visita in ospedale, ma anche per andare a teatro o al cinema. «È vero che c’è il citybus - spiega ancora Bacher - ma noi stiamo parlando di persone che hanno difficoltà a muoversi, per cui anche raggiungere la fermata del mezzo pubblico può costituire un problema. Oppure basti pensare al cimitero di Millan, non raggiunto dal citybus e piazzato lungo una salita che, per chi ha problemi motori, è una grande sofferenza. I numeri ci dicono che il servizio serve e funziona». Tutti i tassisti della città sono convenzionati, ma ora subentra questa grana della fatturazione elettronica e la complessità nella registrazione dei buoni. «Ma una soluzione la troveremo».













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