Il cibo “salvato” ora va alle famiglie in difficoltà

I volontari del progetto “Cacciatori di briciole” ogni mese aiutano mille persone con gli alimentari raccolti a fine giornata in bar e supermercati


di Irene Cocco


BOLZANO. Il 5 febbraio si è tenuta la giornata contro lo spreco alimentare. Per Bolzano è stata anche l'occasione per riflettere sul fatto che, seppur il tenore di vita sia uno dei più alti in Italia, si stima in Provincia una famiglia su sette vicino alla soglia della povertà. «Il numero delle famiglie che non riescono a provvedere alla propria sussistenza alimentare è tristemente in aumento - spiega Christian Bacci, ideatore del progetto “Cacciatori di Briciole” attraverso il quale la Volontarius Onlus, grazie all'aiuto dei suoi volontari, raccoglie dagli esercenti del centro il cibo che a fine giornata altrimenti andrebbe buttato e lo ridistribuisce a chi ne ha bisogno. «Recuperiamo cibo per circa 1000 persone al mese solo per quanto riguarda la città di Bolzano», continua Bacci che assieme ad Andrea Fratta, Ivan Cornale e Daniel Brusco, è sceso in piazza per far riflettere la cittadinanza sullo spreco alimentare. L'appuntamento era in piazza del Grano dove i volontari oltre che a dialogare con i passanti si sono anche occupati di raccogliere il cibo che veniva portato loro. «Ciò che raccogliamo viene messo a disposizione di chi non si può permettere di comprarsi un pasto. Come recita lo slogan oggi il cibo buttato è rubato alla tavola dei poveri», continua Bacci. Risalgono a pochi mesi fa le parole di Papa Francesco che invitava a non far finta di niente di fronte allo scandalo mondiale di circa un miliardo di persone che ancora oggi nel mondo soffrono la fame. «Da queste parole - spiega il volontario Adrea Fratta che da mesi si occupa di recuperare cibo per le famiglie in difficoltà - dovrebbero partire una serie di riflessioni per spingerci a fare concretamente qualcosa contro la fame. La mancanza di cibo non è un fenomeno che interessa unicamente i paesi in via di sviluppo, anche a Bolzano purtroppo ci sono sempre più persone in serie difficoltà economiche. Basti leggere i giornali per vedere quante aziende importanti sono fallite o stanno per chiudere. I lavoratori di quelle aziende andranno incontro alla perdita del lavoro con la relativa messa a rischio dell'intero nucleo familiare».

Una realtà che fa paura e che scuote il sonno di molte famiglie bolzanine che, da quando la crisi ha allungato i suoi tentacoli anche in Provincia, raggiungono con immensi sforzi la fine del mese. «Anni fa qui da noi si poteva pensare che il problema della mancanza di cibo interessasse solo quelle famiglie di extracomunitari che per ovvi motivi facevano fatica a sostentarsi - dice Fratta -: oggi siamo invece di fronte ad una realtà ben diversa. La soglia della povertà non è più esclusivamente legata al fenomeno dell'immigrazione, infatti di quelle famiglie per le quali recupero il cibo molte sono locali».

Più precisamente si tratta di nuclei familiari composti da 2 adulti e da un numero di bambini che varia da 4 a 6. Molte di queste famiglie che si reggevano sul lavoro di uno solo dei genitori, si sono ritrovate a far fronte alla mancanza di un'occupazione e alla relativa conseguenza estrema, quella della povertà. Volontarius mette a disposizione il numero 0471 404921 per tutte le famiglie in difficoltà», conclude Daniel Brusco coordinatore dei volontari di Volontarius Onlus.













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