Il comitato: riqualificare il “quasi centro”

Nasce l’iniziativa dei residenti per ridare dignità alla zona tra piazza Domenicani e piazza Verdi



BOLZANO. C'è un centro che vuole tornare in centro. Adesso è stretto tra due piazze che sembrano delle sbarre di confine: piazza Domenicani, percorsa da squadriglie di autobus, e piazza Verdi sommersa dalle auto. E' il "quasi-Centrum", un quasi-non luogo che possiede tuttavia alcune delle strutture più "centrali" della città, dal nuovo teatro al Trevi, dal Duomo al parco dei Cappuccini. Ma allora cosa vogliono? "Semplicemente non essere soltanto un posto attraversato - dice Luigi Scolari, del comitato appena formatosi - ma il più possibile vissuto. Perché nell'asse di via Cappuccini si condensano i problemi di tanti: dai vandalismi ai negozi che chiudono".

Un altro comitato? "Meglio dire un gruppo di cittadini attivi. Che propongono, invece che soltanto arrabbiarsi". E la cosa viene accolta con favore anche in Comune. Dice l'assessora Pasquali: "Finalmente un comitato del fare, piuttosto che l'ennesimo del "no". E direi che è questa la strada: il municipio non può sapere tutto, essere immediatamente informato del gradimento dei cittadini o del loro disagio rispetto ad un problema. Se le questioni vengono fatte emergere dal basso, meglio per noi e meglio per i cittadini". E dunque, subito un vertice, ieri. Per capire che i problemi sembrano pochi, in un semi-quartiere comunque dotato di infrastrutture culturali notevoli, ma in realtà sono tanti. E tutti segnati da questo confine, l'essere stretto tra la città che si incontra, pochi metri oltre il Duomo e Piazza Domenicani, e quella che, invece, corre verso qualche altra parte e non si ferma. Esempi? Il centro Trevi e la biblioteca delle donne che paiono luoghi fantasmatici, poco indicati e poco in connessione con chi abita a due passi. E ancora via Cappuccini che soffre di scarso "presidio" soprattutto nei fine settimana ed è teatro di non rari vandalismi, i negozi che chiudono perché non riescono a fermare i clienti in costante corsa verso via Goethe; pochi spazi pubblici in cui socializzare. Soprattutto, e questo sarà un tema centrale nei colloqui con l'amministrazione, piazze assolutamente "non percepite" come tali: piazza Domenicani, per la quale si chiede un massiccio intervento di arredo urbano per renderla un'opportunità di stazionamento e piazza Verdi che pure ha il teatro ma che non si mostra come agorà. Infine il parco dei Cappuccini. "Un hortus conclusus - lo ha definito Scolari - un verde non usufruito e molte volte non usufruibile che andrebbe invece collegato alle vie vicine e, in particolare, costituire un affaccio al centro Trevi, schiacciato com'è tra edifici e negozi". La giunta ci crede, a questo schema pubblico-privati. E c'era anche l'assessora Peintner a confermarlo: "Abbiamo già avuto contatti formali e informali - ha detto - perché gli interventi possono essere strutturali, come sul parco dei Cappuccini, ma anche di adattamento viabilistico e di segnaletica. A volte bastano poche cose per cambiare in meglio". L'idea del neonato comitato è quella di non limitarsi agli attuali aderenti ma di allargarsi all'intero quartiere. "Siamo in 1723 - ha precisato la presidente Katrin Teutsch - di cui almeno il 40% costituito da non-europei. E il senso di questa associazione nata dal basso è anche questo: coinvolgere tutti i cittadini, anche i nuovi in un progetto di riqualificazione che possa far sentire tutti a casa propria".(pc)

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