Il Comune: tacchino halal indicazioni non dovute

L’amministrazione: macellazione islamica ammessa in sede europea e nazionale Il comitato di genitori resta insoddisfatto: «Qui è mancata la trasparenza»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Quattro giorni dopo le prime indicazioni fornite dal dirigente Matteo Faifer il Comune torna sulla vicenda della carne halal somministrata nelle mense scolastiche bolzanine, che ha provocato la reazione stizzita di alcuni genitori, già mobilitati con una raccolta di firme per chiedere lumi sull’intricata vicenda.

L’amministrazione giustifica la scarsa trasparenza con il fatto che «l’indicazione del tipo di macellazione non è prevista da alcuna norma di legge». Poi, dopo aver affermato di non servire carne halal, ammette però che dal settembre 2013 «è stata introdotta un’unica referenza merceologica di un preparato di carne (salsiccia di tacchino), che viene proposta agli studenti a cadenza mensile. Viene comunque sempre garantita allo studente la possibilità di scegliere una portata alternativa». Un lungo giro di parole per dire che i würstel di tacchino serviti nelle mense del capoluogo sono fatti secondo il metodo halal, perché - come ha ben spiegato il dirigente Faifer - in questo modo possono essere mangiati da un maggior numero di bambini. Una scelta di mercato della grande distribuzione, dunque, che garantisce comunque sempre la qualità del prodotto. «Questa derrata - spiega il Comune - viene acquistata da uno dei maggiori fornitori di carne avicola, di comprovata esperienza e professionalità, dotato delle autorizzazioni previste (bollatura sanitaria), e che garantisce in etichetta la provenienza nazionale delle sue carni».

Nulla di diverso da quanto sostenuto da Faifer il primo giorno.

«La scorsa settimana, come previsto da menù, sono state somministrate salsicce di tacchino, indipendentemente dal tipo di macellazione, che non viene indicata perché non prevista da alcuna norma di legge. La ditta Cirfood, incaricata dell’appalto per la ristorazione cittadina, garantisce derrate sane e di elevata qualità».

Poi, in una nota, la difesa della macellazione islamica, attaccata da Unitalia: «La macellazione islamica è regolamentata e ammessa in sede europea e nazionale». Ad oggi, su 7.543 iscritti, solo 462 hanno scelto un menù senza carne di suino. La tariffa massima, invece, è di 4,10 euro a pasto per figlio». I genitori, tuttavia, non sono del tutto soddisfatti: «La trasparenza ci è dovuta - sottolinea Manuela Paparella - e la somministrazione di tacchino halal va indicata sui menù».

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