Il Comune: «Vietiamo il passaggio dei camion» 

Le reazioni. Riunione, ieri subito dopo l’incidente, in Municipio. L’assessora: «Lunedì porterò in giunta la proposta di bloccare il transito, almeno nelle ore di punta, ai mezzi pesanti»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Dobbiamo assolutamente intervenire: il passaggio dei mezzi pesanti per corso Italia, corso Libertà, via Cadorna, non è più ammissibile. L’incidente di questa mattina, ne è purtroppo la conferma. Dobbiamo mettere delle limitazioni». Ieri mattina, appena in Municipio è arrivata la notizia del drammatico incidente avvenuto all’incrocio tra corso Italia e corso Libertà, si è tenuta una veloce riunione con l’assessora alla mobilità Maria Laura Lorenzini, il sindaco Renzo Caramaschi, il responsabile della Mobilità Ivan Moroder e il comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti.

Quell’incrocio è già pericoloso in sé perché sempre trafficatissimo di auto, bici, pedoni, autobus. Al mattino poi, tra le 7.30 e le 8, di lì passano decine di studenti diretti al liceo Carducci, al liceo in lingua tedesca Walther von der Vogelweide e alle medie Stifter.

Se a tutto questo si aggiungono i camion e i tir che vanno in Val Sarentino - perché non ci sono strade alternative - i rischi aumentano in maniera esponenziale. Non solo al mattino per la verità, visto che il 2 ottobre di un anno fa, erano da poco passate le 16 quando Enalatha Basawapura, 40 anni indiana, due figli, era stata uccisa all’incrocio tra via Diaz e corso Libertà, ovvero a poca distanza dall’incidente di ieri mattina.

Anche lei era in bici. E il grosso camion, carico di materiale da cantiere che l’aveva investita, proveniva dalla Val Sarentino.

L’autoarticolato, che ieri mattina ha travolto la donna che in bici stava andando ad aprire la boutique “Erby” dall’altra parte della strada, era carico di tronchi della tempesta Vaia”: veniva dalla Val di Fiemme ed era diretto sempre in Val Sarentino.

Assessora, cosa si può fare per ridurre i rischi in quell’incrocio?

Lunedì voglio portare in giunta la proposta di impedire - almeno al mattino nella fascia oraria dove c’è più traffico - il passaggio di mezzi pesanti lungo corso Italia, corso Libertà, via Cadorna.

Strade alternative per i camion diretti in Val Sarentina?

Nessuna. Proprio per cercare di ridurre i rischi abbiamo vietato il passaggio dei mezzi pesanti in via Fago, via Diaz, via Manci, via Weggenstein. Si è scelto di lasciare aperto solo questo corridoio per i camion diretti o provenienti dalla Val Sarentino, ritenendo che, rispetto alle altre strade, avesse le caratteristiche migliori, a partire dalla larghezza dei marciapiedi. Ma dopo quello che è successo questa mattina non si può più rischiare. Ovviamente, non essendoci alternative, non possiamo vietare completamente il transito, ma limitarlo sì. Questo in attesa della variante di Montetondo che eviterà, una volta per tutte, il transito in città di camion e auto dirette in Val Sarentino.

Ci vorranno anni però.

La Provincia ha già stanziato i fondi; stanno lavorando al progetto. Certo non sarà un’opera pronta domani. Ci vorranno sei-sette anni.

Su corso Libertà però c’è anche la ciclabile a rendere pericolosa la convivenza tra auto, camion, pedoni, bici.

C’è già il progetto e i lavori partiranno nel giro di qualche mese. La ciclabile, nelle due direzioni, verrà spostata sul lato della farmacia Ferrari e sarà più sicura.

Le opposizioni chiedono le sue dimissioni per il caos viabilità.

Sono tranquillissima. Ho qui l’elenco di tutte le cose fatte finora. Non è colpa dell’attuale giunta, se questa città è stata ferma per 20 anni.













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