In dieci anni apprezzamento del 50,7%. Ma i meleti di val Venosta e val d’Adige hanno fatto ancora meglio

Il Doc di Caldaro vale più del Brunello

Terreni agricoli: un ettaro in Oltradige costa 475.000 euro, a Montalcino 420 mila


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Vino e mele meglio delle case? Come investimento sembrerebbe di sì, almeno stando ai dati dell'istituto nazionale per l'economia agraria. Mentre i prezzi degli immobili sono fermi, quelli dei terreni agricoli sono cresciuti tra il 50% e l'80% in dieci anni. E i vigneti di Caldaro battono quelli delle colline di Montalcino. Quanto valgono i terreni coltivati dell'Alto Adige?

La risposta arriva dall'istituto nazionale per l'economia agraria (Inea) che monitora l'andamento dei prezzi di meleti e vigneti. Il calcolo si fa sul valore di mercato, che non è dato solo dal tipo di coltivazione, ma anche dalla resa del terreno e anche dagli investimenti necessari per lavorarlo. Il quadro che emerge dai dati dell'istituto che fa capo al ministero per le politiche agricole è ottimo, almeno per quanto riguarda l'Alto Adige.

I PREZZI. In Italia, il terreno agricolo con il valore in assoluto più elevato è quello dei vigneti della Valdobbiadena, nel Trevigiano, dove per un ettaro si arrivano a pagare anche 516 mila euro. Ma subito dietro ecco la prima località altoatesina in classifica: si tratta dei vigneti Doc nella zona del Lago di Caldaro. Un ettaro arriva a costare anche 475 mila euro (ma in posizioni meno favorevoli ne bastano anche 315 mila). Il podio viene completato dalle coltivazioni di ortaggi nella piana di Albenga e al quarto posto si ritrova nuovamente l'Alto Adige.

Dall'uva si passa alle mele, dall'Oltradige alla zona di Merano e Bolzano, dove un ettaro coltivato a meleto costa tra i 250 e i 420 mila euro. Per avere un metro di confronto e comprendere meglio quanto sia elevato il valore dei terreni, basta scorrere la classifica di un'ulteriore posizione. I terreni del vino di Caldaro e delle mele della valle dell'Adige battono - in termini di quotazione di mercato - addirittura le colline senesi su cui crescono le uve per il celebre Brunello di Montalcino. Dietro - ma comunque nella top-ten italiana - anche le analoghe coltivazioni trentine: i vigneti a nord di Trento valgono tra 250 e 417 mila euro a ettaro, mentre i frutteti in destra val di Non sono quotati tra i 166 mila e i 348 mila euro.

GLI APPEZZAMENTI. I terreni agricoli altoatesini non solo hanno un elevato valore, ma a colpire è anche l'aumento dello stesso nel corso dell'ultimo decennio. Per quanto riguarda i meleti, l'Alto Adige batte tutti: in val Venosta il valore dei terreni è cresciuto del 77,7%, in val d'Adige l'incremento è stato del 65%. Per quanto riguarda i vigneti, le performance migliori sono quelle messe a segno da Valdobbiadena (più 143,7% in dieci anni), Franciacorta (più 135,6%) e colline di Parma (più 74,3%). Buono anche l'andamento del prezzo dei vigneti nella zona del Lago di Caldaro che sono aumentati del 50,7%.

I MOTIVI. Leo Tiefenthaler, presidente del Bauernbund e della cantina vinicola di Termeno, conferma l'andamento al rialzo dei prezzi dei terreni agricoli altoatesini. «È un'evoluzione che è iniziata 20 anni fa, quando c'era stata la prima crisi del vino. All'epoca noi tutti - le cantine, ma anche i consorzi e i piccoli vignaioli - abbiamo deciso di privilegiare la qualità alla quantità. Una scelta che ha pagato in termini di mercato, perché il nostro vino oggi si continua a vendere senza problemi, e che ha pagato anche in termini di valore dei terreni. Abbiamo investito molto senza sfruttare i terreni e quindi è normale che il loro valore si sia apprezzato. Detto questo, sono in pochi quelli che vendono: anche tra i giovani, chi possiede terreno coltivato a vigneti o meleti cerca di tenerselo», chiude il presidente del Bauernbund.

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