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Il gestore lascia, chiuso l'UniBar. Nuovo salasso per gli studenti

Sospesa l’attività dell’affollato locale che garantiva ai giovani consumazioni a prezzo contenuto. Deve ora iniziare l’iter per il nuovo bando di assegnazione. Un problema in più per la città con i prezzi più alti d’Italia.


Paolo Campostrini


BOLZANO. Chiuso l'Uni Bar di piazza Università, oasi di relax e prezzi sotto controllo per i giovani frequentatori. Non è solo un "must" della Lub. Da anni costituisce anche un punto di riferimento per le connessioni sociali che si dipanano nel centro storico, intorno al quadrante tra via Leonardo Da Vinci e piazza Domenicani: è il bar dell'Università.

Ebbene, da ieri l'Uni Bar è chiuso, sbarrato, via i tavolini, sempre affollati di studenti e bolzanini, e tutto il resto. «Il gestore ha rinunciato», rivela Günther Mathà, direttore generale di Unibz. Prospettive? «Tra un po', appena definiti i dettagli, lanceremo un nuovo bando di assegnazione». Alla base di questo vuoto gestionale e di un concorso non ancora disegnato, c'è stata l'incertezza che ha avvolto i protocolli dei bandi per via di un momentaneo blocco normativo a livello provinciale. «Questa fase ci ha impedito di anticipare il rinnovo della gestione e di non lasciare questo periodo di inattività», commenta ancora Mathà, «ma ora siamo in grado di accelerare le procedure». Tempi per ripartire? Dai due ai tre mesi. In realtà non sarà un vuoto da poco, in particolare per gli studenti. Questo luogo, infatti, svolgeva la propria funzione «ristorativa» nell'ambito di una cornice che prevede prezzi controllati o almeno mitigati, rispetto a quelli praticati nei normali esercizi privati. E questo per via di un particolare rapporto con la proprietà - la Lub - e il suo punto di riferimento come clientela, gli studenti universitari.

I prezzi ridotti

I ragazzi, inoltre, potevano usufruire di ulteriori sconti, grazie ad una tessera che dava loro diritto ad un ventaglio di consumazioni a basso costo. Gli studenti bolzanini sono infatti già gravati da impegni finanziari non paragonabili a quelli dei loro colleghi che frequentano le facoltà negli altri centri, metropoli escluse. Tra carovita e prezzi degli affitti, il budget che i ragazzi fuori sede devono avere a disposizione raggiunge cifre spesso non sostenibili dalle famiglie. Lo rivela il contesto che ogni anno si ripropone all'apertura del "click day", il giorno in cui si aprono le prenotazioni per accedere ai posti letto negli studentati: un assalto alla diligenza. E questa chiusura del bar avviene inoltre in concomitanza con le diffuse azioni di protesta che iniziano ad attuarsi in molte città universitarie italiane a proposito del costo degli affitti e in seguito allo sgombero della piccola tendopoli milanese che costituiva e si propone di ricostruire, lo snodo nazionale della protesta studentesca per il carovita.

Le reazioni

Da oggi i molti frequentatori delle lezioni di troveranno privi del loro tradizionale punto di riferimento. «Proveremo ad ovviare, certo temporaneamente», spiegano alla Lub, installando una serie di distributori automatici di bevande ed altri generi di consumazione». E gli studenti? «Che facciano in fretta a riaprire il bar», è l'invocazione accorata dei ragazzi appena appoggiata la bici intorno ai ciliegi di piazza Università.













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