Il governo annuncia: il prefetto va in pensione

Testi lascerà prima dell'Adunata: «Non me lo aspettavo, dovevo stare ancora un anno»


Francesca Gonzato


BOLZANO. Il commissario del governo Fulvio Testi andrà in pensione il primo maggio. Lascerà dunque l'incarico alla vigilia dell'adunata degli alpini dell'11-13 maggio, evento di massima delicatezza, che da mesi lo vede impegnato con discrezione ed esperienza. La decisione del governo ieri ha colto di sorpresa lo stesso Testi: «Credevo di restare fino al 2013». Arriva Valerio Valenti. Il Consiglio dei ministri ha effettuato ieri una serie di nomine ai vertici delle prefetture. Tra queste, l'incarico di Valerio Valenti, nominato prefetto e destinato al Commissariato del governo di Bolzano. Valenti (classe 1958), è stato tra l'altro prefetto vicario a Venezia. Per il commissario Fulvio Testi (a Bolzano dall'agosto 2007) il pensionamento arriva con un anno di anticipo rispetto alle previsioni e nel pieno di alcuni progetti che lo vedono impegnato e a volte protagonista determinante, come l'accordo sul museo del Monumento alla Vittoria e l'accordo Fitto-Durnwalder sui cartelli di montagna, che proprio di recente hanno visto riprendere i contatti. E negli ultimi giorni è arrivato da Roma anche il via libera alla commissione di esperti per il Monumento all'Alpino di Brunico, altro successo della politica del dialogo che ha contrassegnato l'attività del commissario del governo. Sul Monumento all'Alpino l'architetto Ugo Soragni sarà l'esperto di nomina statale che entrerà nella commissione paritetica, modello simile al percorso effettuato con il Monumento alla Vittoria. Precisa Testi: «Il ministero dei Beni culturali indica che la commissione, che verrà concordata con il Comune di Brunico, avrà il compito di stabilire il testo della targa da apporre davanti al Monumento all'Alpino. Non è previsto uno spostamento». Testi si dice «rammaricato», dopo che ieri è stato diffuso il comunicato stampa del Consiglio dei ministri, «mi dispiace non portare a conclusione alcuni progetti, su cui sono tuttavia tranquillo perché avviati e che consegnerò al collega che mi succederà». Il 17 aprile il prefetto Testi compirà 65 anni. In base al decreto «Salva Italia» a Palazzo Ducale si riteneva che il pensionamento sarebbe stato fissato a 66 anni, ma nelle ultime settimane una circolare del ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi, intervenuto su richiesta di alcuni prefetti, ha precisato che il pensionamento avverrà a 65 anni per chi ha maturato almeno 42 anni di contributi. Ieri infine la conferma, che ha deluso chi pensava a un rinvio per permettere al commissario del governo di seguire almeno l'Adunata degli alpini. «E' una notizia che ci preoccupa», commenta Sandro Repetto, delegato del Comune nel comitato organizzatore dell'adunata, «Il commissario Testi sta giocando un ruolo chiave, anche se non appariscente, per garantire che un evento così importante si svolga con successo e tranquillità, stemperando le tensioni». Sull'adunata, sottolinea Testi, «mi sono mosso da tempo sugli aspetti più delicati e il percorso mi sembra avviato bene, grazie alla disponibilità di tutti». Sorvola sulla diplomazia avviata con gli Schützen. Sottolinea invece che «l'aspetto più delicato rimasto in sospeso è piuttosto l'accordo Fitto-Durnwalder sui cartelli di montagna, che non è stato ancora concluso. Ne ho parlato negli ultimi giorni con il presidente Luis Durnwalder, che mi ha confermato la sua disponibilità a riprendere il dialogo. Una disponibilità emersa in via ufficiosa anche da parte del ministero per gli Affari regionali».

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