«Il nemico negozi è il web, non Benko»

Thomas Roeb: «Solo i megastore sono in grado di frenare la migrazione verso l’e-commerce»



BOLZANO. «Sono stato a Merano e ho visto che c'è un negozio Rolex. Poi a Bolzano e ho visto che ce ne sono due. Vuol dire che la gente può comprare..».

Thomas Roeb ieri ha fatto un giro per il centro. Insegna retailing e marketing all'università di Scienze applicate a Bonn. E ieri sera ha parlato nello show-room di Benko. Un benkiano? «No, solo un esperto di questioni commerciali». E da esperto, Bolzano ha bisogno di un centro commerciale? «Ha visto i negozi Rolex? Bene. Ma la gente non compra solo orologi. Vorrebbe anche abbigliamento di qualità e tutto il resto. Dove lo trova a Bolzano? Dove può vederlo esposto? In quali grandi spazi?». Ecco la domanda. Perché la massa della qualità dei prodotti sia "critica"occorrono centri adeguati. E quelli che esistono, come i piccoli negozi, non sarebbero in grado di soddisfare le esigenze di una città piena non di miliardari russi ma di buona capacità di acquisto. E di esigenze. Al centro del ragionamento c'è internet. Per Roeb il problema è che l'e-commerce, tutto quel mondo di clienti che si documenta e compra sempre più sul web, non colpisce solo il commercio in generale ma soprattutto il commercio nei piccoli e medi centri. Come Bolzano. «Perché le grandi città - dice - possono rispondere all'offensiva degli acquisti in rete, fatti da chi sa già dove e cosa comprare e cerca belle cose a giusti prezzi: hanno centri commerciali, grande distribuzione. grandi marchi accessibili nei grandi negozi. Ma a Bolzano, un signore che volesse comprarsi un abito di Zegna o una giacca di Boglioli che fa? Va solo in rete. Qui in città non le trova». Insomma, è questa la tesi, il vero nemico dei piccoli negozi non è il grande centro commerciale ma i medi centri commerciali e, soprattutto, internet. E la possibilità residua, per la distribuzione, è trovare una possibile sinergia, di spazi, di rete e di iniziative dove la qualità dei prodotti e i buoni marchi, anche gastronomici, possano trovare asilo anche a Bolzano. Stare insieme in grandi spazi per offrire quello che, di norma, per un bolzanino si può trovare solo ordinandolo in internet. Meglio Benko o gli altri? «Il problema non è questo - dice Roeb - anche se ho le mie idee. Il problema è che se si resta fermi dove si, è vince internet. La risposta alla crisi è il grande centro di qualità con prodotti di qualità messi tutti insieme e divisi per categorie. Accessibili e capaci di attirare qualcosa a cui siete molto legati: i turisti». Ecco dunque iniziata la campagna d'autunno. Il gruppo Signa. E lo farà anche il gruppo Emozioni Alto Adige che ha in programma a fine mese una iniziativa, probabilmente un dibattito pubblico, sull'avanzamento del loro progetto. A proposito. I progetti sono sotto esame da parte della commissione congiunta Comune-Provincia.













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