Il nuovo Pascoli “scoppia” quattro classi nei container 

Il liceo di Firmian passa dalle 31 classi dell’anno scorso alle 37 dell’anno prossimo La Provincia: variazione urbanistica per consentire l’ampliamento dell’istituto


di Davide Pasquali


BOLZANO. I detrattori del decentramento delle storiche Magistrali nei quartieri popolari avevano torto. Nonostante la posizione decentrata rispetto a Gries e al centro, il nuovo liceo Pascoli funziona, eccome. Anzi: con i suoi sei indirizzi è talmente gettonato che ormai siamo in piena emergenza. L’anno scorso le classi erano 31, quest’anno sono salite a 34, l’anno prossimo diventeranno addirittura 37. Ma, se ci fosse un minimo di spazio a disposizione, dal punto di vista didattico sarebbe meglio aprirne 38, 39. La situazione è difficile, tanto che stamattina in giunta provinciale si approverà una soluzione tampone: nuovo container esterno per quattro classi, che verrà utilizzato a rotazione per non pesare troppo sulle singole classi. E intanto si inizia a progettare l’ampliamento dell’edificio nel “nuovo” rione di Firmian; con ogni probabilità si tratterà di una costruzione parzialmente ipogea, sul tipo della scuola Hannah Arendt, in via Wolkenstein, laterale di via Isarco in centro. Sarà assolutamente necessario, ampliare, anche perché a breve sul liceo graveranno pure le 500 famiglie che si stabiliranno dall’altra parte della strada, ossia chi andrà a occupare le quattordici torri da dieci piani del nuovo rione di Druso Est ora in costruzione.

Chiarisce lo status quo la dirigente del liceo, Mirca Passarella: «Abbiamo registrato un aumento di classi notevole. Quest’anno siamo passati da 31 a 34, il prossimo anno arriveremo a 37, ma sfruttando tutti gli accorpamenti possibili e immaginabili. Se ci fosse la possibilità, ne dovremmo aprire 38 o 39. Però mancano gli spazi». Inaugurato nel 2010, con 560 posti, il Pascoli miete successi. «A settembre arriveremo attorno ai 750 studenti, ora siamo a 735, ma di certo avremo ancora delle altre iscrizioni». Nel 2017 il trend di sviluppo era già chiaro, quest’anno si è palesato ulteriormente. «Abbiamo anche 250 studenti da fuori città: Egna, Bressanone, Merano, Laives. Sono ospitati in parte da due convitti». L’anno scorso, quando Passarella prese in mano le redini della scuola, subito si rese conto che si avvicinava al collasso: «Abbiamo elaborato un piano di sviluppo triennale, in base al quale gli architetti della Provincia Marina Albertoni e Paolo Tenaglia, che devo infinitamente ringraziare perché subito hanno compreso la necessità di agire, si sono dedicati alla ricerca di soluzioni». Si sono ricavati quanti più spazi possibile dentro al liceo e si è elaborata una variazione urbanistica d’ufficio al Puc comunale, che permettesse di intraprendere un ampliamento, approvata la scorsa settimana dalla giunta e poi comunicata al Comune di Bolzano. Ovviamente, trattandosi di un edificio pubblico, i tempi dell’ampliamento non saranno brevi: progettazioni, bandi, costruzione. E allora, intanto, da settembre ecco il container. «Con i tecnici abbiamo cercato soluzioni negli edifici scolastici più vicini, ma non c’erano aule libere né alle Langer né altrove, per lo meno non abbastanza vicine».













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