Il sub ucciso dalla risalita troppo veloce
L'autopsia ha rivelato che Michael Haniger è morto a seguito di gravi lesioni polmonari
BOLZANO. E' stata una apparente imprudenza ad uccidere Michael Haniger, il sub meranese di 32 anni, che sabato pomeriggio è morto nelle acque del lago di Zoccolo in val d'Ultimo ove stava effettuando una immersione in compagnia di due amici. L'autopsia, eseguita dal dottor Mattia Barbareschi, ha evidenziato che l'uomo non è sopravvissuto alle lesioni riportate ai polmoni a seguito della velocità eccessiva di risalita da una profondità di 20 metri (da rapportare però ai 1200 metri di quota del lago sul livello del mare). Gli amici che hanno effettuato l'immersione con lui hanno raccontato che poco prima della tragedia Michael aveva fatto cenno di voler risalire. Dopo l'esito dell'autopsia il sostituto procuratore Donatella Marchesini ha concesso il nulla osta per i funerali. Per il momento gli accertamenti tecnici disposti dalla magistratura non hanno evidenziato anomalie nel funzionamento dell'attrezzatura di immersione. Dunque non è possibile al momento ipotizzare il motivo che ha indotto Haniger (considerato un sub sufficiemente esperto) a risalire i superficie troppo velocemente.