processo neumair

Il testimone in aula: «Laura considerava Benno un figlio di serie B»

Chiamato dalla difesa, parla l’amico d’infanzia della donna uccisa dal figlio (foto DLife)



BOLZANO. «Laura considerava Benno un figlio di serie B, mentre Madè era di serie A». Con una metafora calcistica, l'ultimo testimone del processo a Benno Neumair, il giovane reo confesso dell’omicidio dei genitori, ha raccontato oggi (27 settembre) in tribunale a Bolzano la sua opinione sui rapporti che c'erano all'interno della famiglia Neumair.

Il testimone della difesa, nonché ultimo a venire ascoltato prima della conclusione del processo prevista a metà novembre, era un amico d'infanzia di Laura Perselli, la madre di Benno: si tratta di un imprenditore agricolo che ha mantenuto negli anni i contatti con Laura e la sua famiglia anche dopo essersi trasferito fuori provincia.

Sulle differenze che i genitori avrebbero fatto tra Benno e Madè, sin dalla nascita della secondogenita, oggi il testimone ha riferito in aula: «Dissi apertamente a Laura: ricordati che hai anche un altro figlio, non solo Madè».

La testimonianza si inserisce nel quadro difensivo volto a dimostrare la presunta seminfermità mentale di Benno, legata ad un grave disturbo di personalità che avrebbe radici lontane e che si sarebbe sommato ai problemi per l'uso di sostanze anabolizzanti ed ai difficili rapporti con i familiari.

Benno Neumair è reo confesso dell'omicidio dei genitori, Laura e Peter, e dell'occultamento dei loro cadaveri, il 4 gennaio 2021. Oggi in aula la difesa ha anche depositato l'atto notarile con il quale, lo scorso dicembre, Benno aveva rinunciato all'eredità dei genitori.













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