Il vescovo: «Merano resti una città aperta al dialogo»

Fedeli di entrambi i gruppi linguistici alla messa in duomo Poi processione del Corpus Domini con centinaia di persone


di Ezio Danieli


MERANO. Una folla di fedeli ha partecipato alla solenne messa in comune, fra parrocchiani di lingua tedesca ed italiana presieduta dal vescovo Ivo Muser. Ieri mattina è stata celebrata la solennità del Corpus Domini. In occasione del Giubileo "700 anni della città di Merano" il vescovo ha presieduto alle ore 9 il pontificale solenne nella Chiesa parrocchiale San Nicolò a Merano gremita per l’occasione. Un maxi schermo è stato allestito davanti al duomo ed ha consentito quindi ad altri fedeli di assistere al rito durante il quale monsignor Ivo Muser ha avuto parole di elogio per la città, ricordando il ruolo di fondamentale importanza per la convivenza. "Ieri, oggi ed anche il futuro Merano è stata, è e sarà sempre una città attenta alle sue esigenze e capace di svolgere al pieno compito che ha avuto, che ha e che avrà di tenere uniti i suoi abitanti nello spirito che l’ex vescovo Egger aveva felicemente espresso con Syn, cioè assieme. L’augurio che faccio a Merano è che possa continuare ad essere, con l’aiuto di Dio, quella di sempre», così il presule.

La messa, preceduta da un breve corteo con i chierichetti, i sacerdoti e gli esponenti delle varie associazioni, è stata aperta da un cenno di saluto, in tedesco e italiano, al vescovo. Alla presenza del sindaco Paul Rösch, è proseguita accompagnata dal coro di San Nicolò, da un’orchestra e poi dai canti del coro di Quarazze e da quello della messa delle 11 di Santo Spirito. Il Credo è stato letto in parte dai due decani di lingua tedesca ed italiana. Al termine della celebrazione religiosa è seguita la processione del Corpus Domini fino alla parrocchiale di Maia Bassa. Nella solennità del Corpus Domini i cattolici testimoniano la presenza di Gesù Cristo nel sacramento dell’Eucaristia. Al termine della celebrazione eucaristica si svolge la tradizionale processione del Corpus Domini, simbolo del "popolo di Dio in cammino", al cui centro c’è Cristo, il "pane della vita". L’ostia consacrata viene esposta alla pubblica adorazione. Aperto dalla banda musicale di Quarazze, il corteo ha visto sfilare le varie associazioni delle parrocchie meranesi, gli Schützen, i pompieri, le statue dei vari santi, quella del Sacro cuore di Gesù e tanti fedeli che non hanno voluto mancare all’evento religioso. In processione hanno camminato anche il sindaco, il suo predecessore Yanuth che si sono uniti ai fedeli in quella che è stata una giornata importante e vissuta dalla città soprattutto come un momento religioso nel contesto della festa per i 700 anni.













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