BOLZANO

Il volontariato altoatesino: «I vitalizi per ricostruire le case »

Plauso all’appello della ex-senatrice Pasquali che donerà una mensilità. «Abbiamo materiale in abbondanza, adesso c’è davvero bisogno di soldi»


di Alan Conti


BOLZANO. Senza “se” e senza “ma”. A differenza dei tanti distinguo avanzati da diversi politici il mondo del volontariato e della solidarietà plaude compatto all’ex senatrice Adriana Pasquali che ha deciso di donare una mensilità del suo vitalizio ai terremotati. Tecnicamente attraverso un fondo affidato al giornale Alto Adige. Al di là di chi ha precisato di fare già volontariato con la Croce Rossa (Giorgio Holzmann) oppure di chi ha preferito il silenzio della solidarietà (Michele Di Puppo, Oskar Peterlini) ci sono altri politici disposti a donazioni in denaro come Luisa Gnecchi e Francesco Palermo. Ed il volontariato plaude. Ricordiamo infatti che chi ha conosciuto da vicino il terremoto, interessa poco se uno dona comunicandolo oppure no: in questo momento contano i soldi.

Le donazioni materiali hanno riempito i magazzini di Protezione civile e Croce rossa. Adesso c’è bisogno di ricostruire e di farlo con la testa. Avviata la prima assistenza ora la Protezione civile è impegnata a garantire prima di tutto la regolarità dei servizi e poi a valutare effettivamente come intervenire economicamente nella ristrutturazione. Inutile finanziare decine di scuole e dimenticarsi degli uffici comunali per intenderci. Necessaria, quindi, una pianificazione degli interventi che arriverà tra qualche settimana. Per ora va benissimo la raccolta dei fondi e la presa di contatto con qualche operatore. Esattamente come si muoverà il nostro giornale con il fondo per i vitalizi.

«È la strada giusta, un bel gesto - commenta Enrico Lillo del Gruppo Centro degli Alpini - e la prima proposta che mi viene in mente è quella di aiutare a comprare gli arredi per le scuole oppure dei macchinari utili alla ricostruzione. Le necessità sono tante ed è giusto aspettare anche quelle che sono le indicazioni di chi sta pianificando questi interventi con cura».

Hannes Mussak, presidente provinciale della Croce Rossa italiana, sta cullando l’idea di un progetto originale. «Mi piacerebbe essere collettore di tutti gli aiuti provinciali e realizzare qualcosa tutti assieme. Non sappiamo ancora cosa, ovviamente, perchè quello andrà scelto di concerto con la Protezione civile ma sarebbe bello, idealmente, ricostruire una biblioteca o un’infermiera che possa poi portare una targa ricordo della generosità degli altoatesini. Sarebbe un bel segnale come è un bel segnale quello lanciato dai politici che vorranno rinunciare a un po’ dei loro soldi». L’altro giorno è partito il bilico della Croce rossa con le donazioni materiali. «Hanno raggiunto la destinazione con successo. Ora non c’è bisogno di prodotti perchè davvero ce ne sono molto grazie al sentimento di tutto il Paese. Noi abbiamo chiesto ai benefattori di inviarci via mail una lista di cosa si è disposti a donare. Quando la Protezione civile ci dirà che ha bisogno di qualcosa in particolare ricontatteremo chi lo può offrire. È un meccanismo che supera l’empatia del momento e può garantire un sostegno continuativo». Molto attivo nel campo delle attività benefiche è anche il Soccorso alpino. «Raccogliamo fondi come e quando possiamo - dichiarano il presidente Giorgio Gajer e il caposezione di Bolzano Marco Biasioni - cercando di investirli al meglio». Anche qui il rapporto con la protezione civile è strettissimo. «Dobbiamo seguire una pianificazione ragionata perchè in questo modo possiamo essere più efficaci. Certo che sarebbe un bel segnale che proprio i soldi dei politici andassero ad aiutare una scuola. Un bel gesto, di grande impatto emotivo».

Ora, dunque, l’azione aspetta nuove adesioni essendo rivolta a tutti i politici che godono di un vitalizio. Dalle zone del terremoto il messaggio è chiaro: benissimo chi si è rimboccato le maniche come volontario e grazie per le donazioni materiali, ma adesso servono soldi. Senza tanto girarci intorno proprio i politici sono tra le categorie che ne hanno di più. Chi il sisma lo ha guardato negli occhi, ora, non si preoccupa di cosa dire. Pensa semplicemente a cosa fare.













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