Il voto sullo scalo divide città e vallate

Oltradige e Bassa Atesina per il no. Bolzano spaccata fra ambientalisti e «modernisti». Valli ladine propense per il sì


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dopo mesi di dibattiti accesi, domenica si vota, dalle 6 alle 22. Per dire sì o no al piano di sviluppo dello scalo bolzanino.Gli schieramenti ormai sono oltremodo chiari, un poco meno chiara la geografia del voto. Ossia, come (e forse ancora di più quanto) voteranno le varie zone dell’Alto Adige. Oltradige e Bassa Atesina senza dubbio alcuno scenderanno in campo e in forze per esprimere il loro convinto no, Bolzano sarà divisa fra chi non ce la fa più ad essere il ricettacolo di tutti gli inquinamenti provinciali e chi invece spera o crede in una ripresa e in un’opportunità per uscire dalla crisi di questi anni, mentre le valli laterali e secondarie probabilmente saranno meno interessate a esprimersi su un fatto “bolzanino”. Difficile pensare che la Passiria, piena zeppa di turisti germanici per molti mesi all’anno, possa ritenere fondamentale lo sviluppo turistico dello scalo. E anche la valle Aurina, con i suoi turisti tedeschi ma anche italiani, difficile veda nell’aeroporto o il diavolo o l’acqua santa. Gli altoatesini inoltre in media sono molto attenti all’ambiente, e anche per questo non si sa davvero come voterann. E i bacini più turistici andranno a votare? Gardena e Badia gioverebbero molto di un ampliamento dello scalo aereo bolzanino, che porterebbe sciatori ed escursionisti come minimo dall’Est Europa e dalla Gran Bretagna. Idem potrebbe valere per le località sciistiche da grandi flussi, come Plan de Corones. Ma non si deve nemmeno sottovalutare il brand turistico altoatesino, basato su un ambiente più curato e meno inquinato di tanti altri.

Un aspetto fondante sarà poi il mondo dell’economia. Bolzano, Merano, Bressanone. Facile che imprenditori e professionisti siano propensi per un sì, mentre un ritorno immediato da parte degli impiegati e dei dipendenti privati e pubblici vari non è così immediato da vedere e quindi, almeno a priori, a queste categorie, semplicemente, potrebbe non interessare granché recarsi a votare. Per esempio: cosa farà la popolosa val Sarentina? I tanti artigiani della valle, potrebbero intravvedere dei vantaggi oppure no? E gli operatori turistici di Venosta e Pusteria, si muoveranno, per recarsi al voto? Perché, a ben vedere, è questo il nodo della questione: non tanto cosa pensino gli altoatesini, ma in quanti si recheranno alle urne per esprimere il loro parere. Come detto, solo due fatti parrebbero certi: Oltradige e Bassa Atesina in forza per votare no, e poi gli schieramenti di partiti, associazioni, raggruppamenti di interesse che si sono apertamente schierati. Per il no: Alpenverein, Heimatpflege, Dachverband, Freiheitlichen (ma non tutti), Südtiroler Freiheit, Verdi, Movimento Cinque Stelle, Bürger Union, Comitato No Airport, Lebenswert Unterland, i Comuni di Laives Bronzolo Appiano Vadena Ora Magré Salorno Termeno e Montagna, il presidente Avs Georg Simeoni, don Paolo Renner, i sindaci Bianchi (Laives) Beati (Vadena) Trettl (Appiano) Pichler (Ora) e Rösch (Merano), Pardatscher del Bauernbund Appiano, l’ex consigliere comunale di Laives Guariento, il noto albergatore Michil Costa, il primario Simeoni, il presidente degli amministratori dell’Anaci Lombardozzi, l’ex senatore Peterlini, Rossi di Coldiretti, la sindacalista Pavanello della Cgil. A favore: gli albergatori Hgv, Assoimprenditori, il Comitato Sì, la Svp senza Schiefer, il Pd senza Di Fede, Alto Adige nel cuore, Team Autonomie, Uniti per Bolzano, Lega Nord, Io sto con Bolzano, Lista civica con Caramaschi, lo sciatore Peter Fill, l’alpinista Reinhold Messner, l’alpinista-elicotterista Simone Moro, i sindaci Runer (Terlano) e Caramaschi (Bolzano), Grata di Confcooperative, Corrarati della Cna, Letizia Ragaglia del Museion, l’ex sindaco di Termeno Dissertori, il Forum aeroporto, il presidente Kompatscher, il senatore e giurista Francesco Palermo, Pan di Assoimprenditori, l’ex governatore Luis Durnwalder, l’imprenditrice Barbara Pizzinini, il giornalista sportivo Ezio Zermiani. Libertà di voto da parte di Bauernbund, Casapound e Uil.

Domenica si vedrà chi avrà catalizzato il maggiore interesse degli altoatesini.

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