Imu, arrivano le nuove detrazioni



Agevolazioni per fabbricati rurali o appartamenti concessi gratuitamente a familiari. Sono queste alcune opzioni per i Comuni che la giunta provinciale valuta per ammorbidire l’impatto dell’Imu sui cittadini. Verrà predisposto un disegno di legge. Ieri l’assessore Bizzo ha presentato in giunta un primo promemoria.
 
Quello di ieri è stato un primo passaggio. La giunta tornerà a occuparsi di Imu nelle prossime settimane per arrivare a definire il testo del disegno di legge sulle agevolazioni sollecitato dal Consiglio dei Comuni. Essendo però titolare dei finanziamento ai Comuni, la Provincia fissa un paletto preliminare. La perdita di gettito che i Comuni subiranno con le agevolazioni, saranno a loro carico. Non verranno compensate dalla Provincia.

 
Anche per questo il sindaco Luigi Spagnolli ha già annunciato che i margini di manovra su aliquote e detrazioni sono minimi, perché il Comune non può permettersi di rinunciare a una porzione consistente del gettito.

 
Queste le ipotesi di lavoro presentate ieri da Bizzo in giunta.

 Il punto di partenza è l’aggancio allo Statuto nel consentire ai Comuni altoatesini di emanare propri regolamenti in cui fissare agevolazioni sull’Imu, oltre a quanto è già previsto dalla legge nazionale. La nuova Imu, che sostituisce l’Ici, avrà una aliquota del 4 per mille per la prima casa e del 7,6 per mille per le altre categorie, con la possibilità per i Comuni di aumentare o ridurre le aliquote rispettivamente del 2 e 3 per mille e una detrazione di 200 euro (più 50 euro per figlio) per la prima casa.
 Oltre a queste variabili nazionali, la Provincia punta a inserire altre agevolazioni. La bozza prevede alcune agevolazioni per i fabbricati rurali ad uso strumentale. Altro tema sollecitato dal Consiglio dei Comuni sono le agevolazioni per le abitazioni concesse in uso gratuito dal proprietario a parenti in linea diretta di qualsiasi grado o in linea collaterale entro il secondo grado (di fatto un ritorno di detrazioni previste con l’Ici e cancellate con l’Imu). Detrazioni o riduzioni di aliquota sono ipotizzate (la formula è volutamente generica perché la regolamentazione spetterà ai Comuni) per fabbricati di interesse storico o artistico e immobili dichiarati inabitabili. Si punta infine a una aliquota ridotta al 4 per mille per abitazioni locate nelle quali il locatario abbia stabilito la propria residenza anagrafica e vi dimori abitualmente.
 Come clausola di garanzia per sé, la Provincia prevederebbbe comunque che la dotazione finanziaria dei Comuni verrà defalcata delle maggiori entrate dovute all’Imu (rivalutazione catastale e nuove aliquote), al lordo delle ulteriori agevolazioni appena elencate.
 La materia resta comunque controversa, tanto che il deputato Karl Zeller (Svp) presenterà una interpellanza al governo concordata con il presidente del Consiglio dei Comuni Arno Kompatscher.
 La legge nazionale prevede, ricorda Kompatscher, che il maggiore gettito dell’Imu rispetto all’Ici dovrebbe essere inviato dalla Provincia a Roma. Quegli importi verrebbero poi appunto stornati dai finanziamenti provinciali ai Comuni. La cifra è di 1,627 miliardi in tutta Italia, che ha portato a prevedere 38 milioni per l’Alto Adige: «Non è però chiaro se quella cifra è calcolata sul consuntivo dell’ultima Ici, se tiene conto delle aliquote standard o meno. Troppa incertezza su un tema che rischia di costare salato ai Comuni e magari, come ironia maggiore, penalizzare i Comuni virtuosi che in passato hanno preferito non gravare troppo sui cittadini».
 













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