In Alto Adige ancora troppi contagi c’è il rischio lockdown fino al 7 marzo 

L’ha anticipato Achammer in riunione con l’Unione commercio. L’assessore: non possiamo dare garanzie di riapertura il primo marzo L’Alto Adige resta rosso scuro. Variante inglese, i casi salgono a 72. Sudafricana stabile. Vaccinazione docenti in ospedale, un successo 


Valeria Frangipane


Bolzano. L’Alto Adige è in forte difficoltà. Le infezioni calano troppo lentamente (ieri altri 378 casi su 11.832 test), l’Europa ci conferma “rosso scuro” e contiamo 72 varianti inglesi (erano 30) e 6 di sudafricana (stabili).

In questo scenario difficile pensare che il lockdown termini il 28 febbraio. Lo ha detto molto chiaramente - Philipp Achammer - assessore all’economia, in videoconferenza con gli esponenti dell’Unione commercio.

Queste le sue parole: «Non possiamo dare garanzie di riapertura il primo marzo. Possibile che il lockdown sia prolungato di un’altra settimana». Dunque forse si va avanti fino al 7 marzo.

Quasi certa la chiusura di nidi ed asili fino a questa data con didattica a distanza per elementari, medie e Superiori che contano ancora troppi contagi.

Il presidente Arno Kompatscher vede scendere il numero delle nuove infezioni troppo lentamente: l’obbiettivo è di arrivare a medio termine ad un’incidenza di 200 casi la settimana.

Oggi siamo a 632.

«Se dovessimo rilevare infezioni di variante sudafricana in val d’Isarco e Bassa Atesina, la prossima settimana ci vedremmo costretti ad allargare le misure restrittive già decise per Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria. Stiamo a vedere. Preoccupa il forte numeri di contagi Covid soprattutto tra i bambini».

Per il biostatistico Markus Falk il numero dei nuovi positivi scende ma piano. Verso la fine della settimana prossima rischiamo un’incidenza di 350/450 casi.

Ancora troppi.

L’assessore Thomas Widmann sta ai numeri: «Li controlliamo giorno per giorno, per fortuna ieri le mutazioni sudafricane sono rimaste stabili, sempre a quota 6. Non posso dire cosa succederà domani ma certo i numeri parlano da soli. Non anticipo nulla, non decidiamo oggi... non possiamo farlo, capiremo cosa fare martedì in giunta ... se sarà il caso... quando avremo in mano le ultime cifre e le ultime proiezioni. Certo se la situazione peggiora anche prima. Spero che non succeda».

Ma intanto Achammer ha tracciato la strada.

Alto Adige ancora rosso scuro

Europa, altra bocciatura.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha appena aggiornato la sua mappa e ci lascia in rosso scuro insieme al Trentino ed all’Umbria. Nel resto d'Europa, il rosso scuro continua a coprire buona parte della Spagna, il Sud della Francia, le regioni slovene al confine con l'Italia, la Cechia, le aree limitrofe di Slovacchia e Germania, Lettonia, Estonia e Svezia meridionale

Alto Adige 1.492 casi positivi

ogni 100 mila abitanti

dato più alto di tutta Italia.

Secondo gli ultimi dati della Fondazione Gimbe (per una medicina basata sull’evidenza) la provincia di Bolzano si conferma in testa per quanto riguarda i nuovi casi Covid ed il numero di persone già vaccinate.

In Alto Adige attualmente si registrano 1.492 casi positivi su 100 mila abitanti, il valore più alto in Italia, mentre in Trentino sono 498. L'incremento è del 9% in Alto Adige e del 4,8% in Trentino. Le persone testate per 100 mila abitanti in Alto Adige sono 781 e in Trentino 375, alti anche i numeri dei pazienti Covid in Alto Adige con il 46% di letti in Area medica e 39% in Terapia intensiva (29% e 30% in Trentino). Ma ci sono anche luci perchè con il 4,15% la provincia di Bolzano è alla gran lunga il territorio con il più alto numero di persone che hanno già completato il ciclo vaccinale. In seconda posizione la Valle d'Aosta con il 3,13%. Con il 30% guidiamo anche la classifica dei over 80 vaccinati.

L’ultimo report Aifa spiega che in Italia sono state vaccinate con due dosi 1.315.604 persone. L’Alto Adige registra 51.485dosi consegnate e 47.885 somministrate (i dati del Trentino sono rispettivamente 40.920 e 33.799). La nostra percentuale di somministrazione rispetto alle consegne è del 93% contro la media trentina dell’82% e nazionale dell’80%.

Scuola, primo giorno di vaccini

per il personale: un successo.

Già 4.080 prenotazioni

liberi solo 182 posti.

Ieri primo giorno di somministrazioni di vaccino AstraZeneca al personale scolastico e dell’Università (seconda dose a maggio in Fiera). Al San Maurizio si va avanti anche oggi, poi stop, si riprende la prossima settimana appena arriva una nuova fornitura.

Quasi esaurite le 4.080 prenotazioni disponibili per la prima settimana, solo 218 i posti liberti. In tutto l’Alto Adige in prima battuta, saranno vaccinati circa 10.000 insegnanti “e non” tra i 40 ed i 55 anni. A seguire sotto i 40 anni per arrivare a 18.000.

In fila per la somministrazione anche il sovrintendente Vincenzo Gullotta: «Le prenotazioni rimarranno aperte ed il personale potrà continuare a vaccinarsi. Unico problema le consegne di dosi». Dubbi su AstraZeneca? «Nessuno ho visto tra il resto che è arrivato il via libera dalla Commissione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla possibilità di somministrare il vaccino fino ai 65 anni di età in buone condizioni».

Alto l’apprezzamento tra i 900 professori che ieri a Bolzano hanno atteso il loro turno.

Oggi sarà la volta altri 900, anche non docenti. Poi si riprende la prossima settimana.

Tra gli altri Sandra Marinoni, Benito Zamparelli, Marina Kalligianni, Ambra Tarter e ancora Rosario Spampinato, Daniele Valastro e Melania Schembari. «Occasione imperdibile visto che siamo a contatto con i ragazzi. Organizzazione perfetta». Come era già successo per gli over 80.

A darsi da fare Luca Armanaschi, coordinatore amministrativo del Comprensorio di Bolzano.













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