In piazza senza preavviso, nove anarchici condannati 

Tre mesi a testa di arresto. La manifestazione contro la presenza di Roberto Fiore in città  non era stata segnalata tre giorni prima. Ma la difesa contesta che gli inquisiti fossero i promotori 



Bolzano. Sorreggere uno striscione durante una manifestazione di carattere politico e distribuire volantini può portare ad essere considerati promotori di una manifestazione anche se la presenza è solo di adesione all’iniziativa in questione. E’ questo il principio che ha indotto il tribunale monocratico di Bolzano a considerare promotori di una manifestazione (svoltasi a Bolzano il 21 dicembre 2018) che non era stata correttamente segnalata alla Questura sulla base dell’articolo 18 del Testo unico di pubblica sicurezza. A seguito di questa interpretazione del giudice (che in sostanza ha ritenuto i partecipanti anche promotori della manifestazione) nove giovani di area anarchica ed antagonista di Bolzano si sono visto infliggere tre mesi di arresto (il reato è di natura contravvenzionale). Si tratta di nove giovani che avevano deciso di esprimere il proprio dissenso politico in occasione della visita a Bolzano del candidato di Forza Nuova (estrema destra) Roberto Fiore . Quest’ultimo aveva indetto una conferenza stampa all’interno del bar Giamar di via Torino. L’arrivo a Bolzano del leader nazionale Roberto Fiore provocò però la mobilitazione di alcuni anarchici che che intervennero con slogan, striscioni di protesta e qualche fumogeno. In via preventiva la Questura predispose la chiusura della strada con intervento di un paio di reparti anti sommossa sia di polizia che di carabinieri. La tensione però aumentò quando il gruppo di anarchici bolzanini («Azione diretta contro fascismo e razzismo») decise di avvicinarsi al bar Giamar ove era in corso la riunione indetta da Forza Nuova (in tutto non più di una decina di persone). Per evitare che qualche esponente dei gruppi di protesta potesse entrare nel bar, furono schierati un paio di reparti delle forze dell’ordine. Il pomeriggio fu anche caratterizzato da un piccolo incidente automobilistico che coinvolse l’auto con cui Roberto Fiore, a conclusione della riunione, venne fatto allontanare della zona permettendogli di percorrere una cinquantina di metri contromano. Il giorno successivo, però, la Questura segnò alla magistratura le nove persone considerate promotrici della manifestazione anarchica di contestazione che non era stata correttamente segnalata al Questore con tre giorni di di anticipo come previsto dalle disposizioni. Si tratta di obblighi che riguardano solo i promotori, non i semplici partecipanti.

La Questura però ritenne che, per come si svolsero i fatti, i nove partecipanti dovessero essere anche considerati i promotori. Il giudice (che ha preso 75 giorni di tempo per motivare la sentenza) ha accolto in pieno l’impostazione disponendo come detto la condanna di tutti i nove inquisiti. L’avvocato difensore Domenico Laratta ha più volte ricordato in aula che se la norma prevede la punibilità dei promotori «bisogna dimostrare l’effettiva attività di promozione» messa in atto dagli inquisiti, tanto più che non risulta punibile chi prende la parola in una manifestazione anche non adeguatamente segnalata in anticipo in Questura. Sorreggere uno striscione o distribuire volantini - ha sostenuto l’avvocato Laratta - non può che essere assimilabile a chi prende la parola (e dunque non è punibile). E’ molto probabile che la sentenza sia impugnata in appello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità