bolzano

In tremila pronti a recuperare a luglio il «bonus» di 80 euro

La Cgil: è il caso di chi pensava di stare sotto gli 8 mila euro Pirolo: «Coinvolti commercio, servizi e ristorazione»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Da una nostra stima - spiega Marco Pirolo, direttore del Caaf Cgil-Agb - ci sono circa 3-4 mila lavoratori altoatesini che non hanno percepito il bonus Renzi di 80 euro e che potrebbero recuperarlo a luglio semplicemente presentando il modello 730 o il modello Unico». Per molti si tratta di una buona notizia, del tutto inattesa. «In questa categoria rientrano lavoratori, prevalentemente con contratti a termine o stagionali, che pensavano di rimanere al di sotto degli 8 mila euro e quindi di non avere diritto al bonus».

I settori maggiormente coinvolti sono il commercio, i servizi, ma anche la ristorazione e l’alberghiero. «Ci sono associazioni di categoria, come l’Hgv, che hanno consigliato a chi era in bilico di non fare domanda, perché altrimenti correva il rischio di dover restituire l’intera somma l’anno dopo. L’invito per chi è in dubbio è quello di presentarsi al Caaf per fare una verifica».

Solo la Cgil, che ha presentato 10 mila dichiarazioni, ha individuato oltre 300 persone che hanno titolo per recuperare il bonus.

Gli altoatesini che invece dovranno restituire il «bonus Renzi» indebitamente perceputo sono 17.512.

«I motivi dell’indebito o del mancato ricevimento del bonus Renzi - prosegue Pirolo - non sono attribuibili a errori del modello 730 precompilato, ma sono invece una conseguenza dell’errata interpretazione della norma da parte del contribuente, ma anche in molti casi da un errore del datore del lavoro».

Contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere provinciale di Bürger Union Andreas Pöder, il Caaf della Cgil-Agb chiarisce «che la dichiarazione dei redditi non è la causa di eventuali indebiti del bonus di 80 euro», ma lo strumento per correggere eventuali errori. «Serve infatti – spiega il direttore del Caaf della Cgil-Agb, Marco Pirolo - a far recuperare al fisco il bonus percepito indebitamente, o al lavoratore il bonus non percepito in busta paga. Il bonus di 80 euro è parte integrante della busta paga dei lavoratori che lo percepiscono ogni mese in base al reddito presumibile, che nell’anno non deve superare i 24 mila euro. Dai 24 ai 26 mila il bonus è decrescente».

Il Caaf della Cgil ricorda che le aziende di solito chiedono ai lavoratori di sottoscrivere un modulo con il quale dichiarano il reddito complessivo presunto annuale, «ma spesso capita purtroppo che la modulistica in questione non venga prodotta e pertanto può succedere che il bonus venga concesso indebitamente, o in alcuni casi non concesso».

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