«Inammissibile, frasi da denuncia»

BOLZANO. Non risparmia colpi, Florian Kronbichler, deputato di Sel e tra i sostenitori, anche in contrasto con il proprio gruppo parlamentare, della legge contro l’omofobia. Le affermazioni di Don...



BOLZANO. Non risparmia colpi, Florian Kronbichler, deputato di Sel e tra i sostenitori, anche in contrasto con il proprio gruppo parlamentare, della legge contro l’omofobia. Le affermazioni di Don Dino Marcon rispetto all’omosessualità nell’età dell’adolescenza non sono accettabili, e denunciano una deriva che richiede un intervento immediato da parte delle autorità competenti in materia di istruzione. «Quando parla dei giovani gay, il direttore del Rainerum usa le stesse parole con cui i nazisti e i fascisti parlavano degli ebrei; li tratta da “deviati” o “sbagliati”».

Il deputato chiede l’immediato intervento dell’intendenza scolastica, «che mandino subito un’ispezione, perché non è ammissibile che l’illuminismo in certi luoghi non sia ancora arrivato». Non solo, una linea educativa e formativa che va in questa direzione «non è all’altezza né della legge provinciale né di quella nazionale, non potranno continuare ad agire in questi termini; alle scuole private vengono riconosciute delle prerogative, ma non possono violare i principi fondamentali su cui si basa la nostra democrazia; l’intendenza scolastica è chiamata a vigilare su questi istituti, e dove necessario fare in modo che si assoggettino alle normative sull’istruzione».

Il Rainerum poi, e sono in molti a ribadire questa affermazione, «si è da sempre contraddistinto per mostrarsi più rigido di altri istituti, spesso anche conventi o convitti gestiti da religiosi, sulla quantità e la qualità delle regole da rispettare: ma in questo caso non parliamo dei collegi, ma della vita in classe degli studenti, e su questo ci sono leggi da rispettare».

Il discorso del direttore dell’istituto sull’omosessualità dei giovani, inoltre, non farebbe bene nemmeno all’immagine della pastorale diocesana, afferma Kronbichler: «Fanno un cattivo servizio anche alla Chiesa, sembra che l’indirizzo sia sempre più radicale, che si voglia trasmettere il messaggio dei “pochi ma buoni”, quando invece la diocesi dimostra un’apertura diversa, anche se il vescovo Muser in certi casi ha dato prova di una certa rigidità rispetto ad argomenti chiave come questo dell’omosessualità».

Le parole di don Dino sarebbero da denuncia, «Quando un prete fa dichiarazioni omofobe commette un reato penale, in quella legge che ho firmato c’è la riserva che fece tanto discutere, che solleva dall’argomento le “organizzazioni religiose” ma non i singoli individuo, con quelle affermazioni il direttore sta violando la legge contro l’omofobia». Poi lo sfogo, «sono stato un ingenuo a firmare quella legge credendo che anche i religiosi l’avrebbero rispettata, ora non lo rifarei, sono stati i primi a violarla».

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